Finalmente si ritorna a parlare di scuola dopo il caso della maturità

La reazione spropositata che si è registrata per la questione dell'orale all'esame di maturità,dimostra che in Italia bisogna riprendere in mano la questione scuola con una profonda rivoluzione culturale stile '68 quella che fa tanto paura a chi ideologicamente sta impostando da tempo una scuola pubblica sempre più votata a servire il sistema che a forgiare menti critiche e pensanti. Ordine, disciplina e non pensiero critico. Il dissenso? Si reprime. Finalmente si ritorna a parlare di scuola dove i problemi di ieri sono rimasti irrisolti a cui si sono sommati quelli della società più spietata e individualista di sempre. L'autorevolezza a scuola non la si ottiene solo aumentando gli stipendi del personale. Che sono bassi per non dire indecenti se si pensa a quelli degli ATA. Il rispetto non lo si ottiene inasprendo le norme. La scuola di oggi è un supermercato dove le famiglie hanno un potere di ingerenza spropositato. Addirittura adesso possono anche scegliere il docent...

Porre a Rijeka una targa plurilingue che condanni la marcia su Fiume e la tirannia di D'Annunzio


In Italia c'è chi in modo ostinato continua a considerare Fiume una città "nostra", senza fare il conte con l'oste. Le celebrazioni da Trieste a Pescara, in corso per il centenario della scellerata marcia di occupazione della città, non fanno altro che onorare un fatto storico che andrebbe solo condannato, visto che si tratta di celebrare l'occupazione di terre altrui. 
Rijeka, è una città proiettata verso l'Europa,  nel 2020 sarà capitale europea della cultura, città dal profilo internazionale. Città dove potrebbero visto il centenario della diabolica marcia su Fiume e visto il suo essere capitale della cultura europea, realizzare una targa dalla grande valenza storica e politica. Una targa Plurilingue. Una targa con la quale denunciare la malvagità di quella marcia di occupazione del 12 settembre del 1919, che anticipò la marcia fascista su Roma e che terminò in modo sciagurato, con una sessantina di vittime. Dove per la prima volta nella storia del '900 si spararono tra loro soldati italiani in terra straniera. Una targa che condanni la tirannia di D'Annunzio. Una marcia che avviò i primi processi di italianizzazione forzata, antislava, che fece patire la fame ed enormi sofferenze alla città e che fungerà da scivolo verso il fascismo per la città croata, uccidendo l'autonomia plurisecolare di Fiume. Una targa da porre in un punto centrale e simbolico di Fiume, in occasione di questo centenario che va solo condannato e non celebrato e che sta portando in Italia pericolosamente le lancette del tempo indietro di cent'anni.

mb

nella foto il palazzo del governo di Fiume occupato da D'Annunzio e preso a cannonate dal marina militare italiana per scacciarlo dalla città durante il Natale di sangue.

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