La salvaguardia del verde sia la principale opera pubblica

Per ogni albero tagliato, uno nuovo deve essere piantato! Questo è il principio che fin dall'800 ispira la politica del rimboschimento in Svezia e ben due terzi del Paese sono coperti da foreste. Il FVG è una regione meravigliosa, però in sofferenza anche a causa delle problematiche dovute ad un clima sempre più caldo. Cambiamenti climatici o meno una certezza c’è, i nostri Comuni devono dare la priorità alla cura del verde. Sia questa la principale opera pubblica da sostenere. Mettere da parte altre opere, che al momento sono da considerarsi come secondarie e investire nel verde. A partire da Ronchi che da decenni se la passa male e dove sembra più di attraversare un cimitero di tronchi che un parco urbano in evidente sofferenza. Ronchi ha le potenzialità per divenire un giardino pubblico in stile inglese, ma ad oggi siamo solo nel mondo dei sogni. Servono interventi propositivi e non polemiche o strumentali. Ciò che è stato è stato, serve una visione e una volontà che sia final...

Porre a Rijeka una targa plurilingue che condanni la marcia su Fiume e la tirannia di D'Annunzio


In Italia c'è chi in modo ostinato continua a considerare Fiume una città "nostra", senza fare il conte con l'oste. Le celebrazioni da Trieste a Pescara, in corso per il centenario della scellerata marcia di occupazione della città, non fanno altro che onorare un fatto storico che andrebbe solo condannato, visto che si tratta di celebrare l'occupazione di terre altrui. 
Rijeka, è una città proiettata verso l'Europa,  nel 2020 sarà capitale europea della cultura, città dal profilo internazionale. Città dove potrebbero visto il centenario della diabolica marcia su Fiume e visto il suo essere capitale della cultura europea, realizzare una targa dalla grande valenza storica e politica. Una targa Plurilingue. Una targa con la quale denunciare la malvagità di quella marcia di occupazione del 12 settembre del 1919, che anticipò la marcia fascista su Roma e che terminò in modo sciagurato, con una sessantina di vittime. Dove per la prima volta nella storia del '900 si spararono tra loro soldati italiani in terra straniera. Una targa che condanni la tirannia di D'Annunzio. Una marcia che avviò i primi processi di italianizzazione forzata, antislava, che fece patire la fame ed enormi sofferenze alla città e che fungerà da scivolo verso il fascismo per la città croata, uccidendo l'autonomia plurisecolare di Fiume. Una targa da porre in un punto centrale e simbolico di Fiume, in occasione di questo centenario che va solo condannato e non celebrato e che sta portando in Italia pericolosamente le lancette del tempo indietro di cent'anni.

mb

nella foto il palazzo del governo di Fiume occupato da D'Annunzio e preso a cannonate dal marina militare italiana per scacciarlo dalla città durante il Natale di sangue.

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