Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

Immagine
Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

Il Confine Orientale va verso la chiusura? Dai muri alla sospensione di Schengen

Quella del confine orientale è zona con migliaia di passaggi quotidiani tra Italia, Slovenia e Croazia, per variegate ragioni. Certo, la Croazia ancora non è nello spazio Schengen, ma Italia e Slovenia lo sono. E il rischio che si possa ritornare al ripristino dei vecchi confini, c'è. Si rischia l'estate del ritorno. Ritorno delle vecchie barriere? Del vecchio, alt, ha qualcosa da dichiarare? Ritorneranno i vecchi pass? Una roba del genere sarebbe catastrofica, per tutti. Per un territorio che oramai si è abituato a mescolarsi, alla condivisione, a far parte della casa comune dell'Europa unita. Ed il tutto mentre migliaia di italiani e sloveni vivono anche il pendolarismo verso le rispettive due nazioni. Un passo indietro clamoroso anche se in armonia con quel nazionalismo dannunziano che ritorna con forza. E perchè? Per il leggero incremento di arrivo di migranti verso la mini rotta balcanica? Se tutta l'attenzione dei media si è focalizzata sulla questione porti, effettivamente a livello nazionale si è un pò dimenticata questa zona d'Italia, dove ad ondate si registrano arrivi consistenti o spiccioli. Ma non c'è nessuna emergenza. Non siamo ai numeri storici di quando c'era la rotta balcanica che comunque ha sfiorato la nostra regione, non l'ha mai interessata pienamente come accadeva per altre nazioni. Una regione dove una percentuale irrisoria di migranti, per come gestita la situazione, con una incidenza rispetto alla popolazione residente, da 0, è bastata per pretendere la fortezza FVG. Ed ecco le urla della politica che vuole probabilmente la morte dell'Europa senza confini e frontiere interne. Dalle barriere, che in modo ridicolo già erano state poste con fili spinati taglienti made in Polonia tra Slovenia e Croazia alla più impattante sospensione dell'area Schenghen. Già adottata a dire il vero da altre realtà europee. Dalla militarizzazione del territorio, alla videosorveglianza, palliativi che non condurranno da nessuna parte se non a riportare il Paese cent'anni indietro. La politica dei muri non è mai stata una soluzione nella storia dell'umanità, ma un problema nel problema. Certo, che poi fare questi annunci in piena stagione estiva, è un meraviglioso capolavoro politico vista che gran parte di questa fetta territoriale vive soprattutto di turismo stagionale.

mb

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot