Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

Aspettando il bilinguismo sul sito del Comune di Capodistria, mentre a Pirano...






Certamente il bilinguismo visivo a Capodistria è migliore rispetto a quello praticamente inesistente nella vicina città di Trieste.
A Trieste, Trst, no se pol, nonostante tutto.  A Capodistria, Koper in sloveno, vi è uno Statuto che in teoria contemplerebbe dei principi e delle attuazioni a favore della comunità nazionale italiana autoctona, importanti. Ma a quanto pare non sempre pienamente attuati. Appena è possibile fare dei capricci, dei dispetti, questi vengono subito all'ordine. Come ha riportato Radio Capodistria , ad esempio, sulla vicenda della piscina olimpionica." Resta l'incognita sulla dicitura solo in sloveno dell'impianto. In campagna elettorale Popovič aveva specificato che si trattava del nome dell'impianto e pertanto intraducibile. Il sindaco Bržan, ai nostri microfoni dopo l'elezione, aveva dichiarato che cercheranno di porre rimedio, nel rispetto del bilinguismo visivo".  Ciò per capire lo stato delle cose.  
Uno Statuto  che all'articolo 6 in armonia con la Costituzione, i principi dell’ordinamento giuridico dello Stato vede il Comune garantire ai cittadini appartenenti alla comunità nazionale italiana autoctona una posizione tale da consentire la conservazione e l’affermazione della loro identità nazionale. Specificandosi, successivamente, che negli ambiti territoriali nazionalmente misti del Comune, ove vivono gli appartenenti alla nazionalità italiana autoctona e che comprende le frazioni di Ankaran-Ancarano, Barizoni-Barisoni, Bertoki-Bertocchi, Bošamarin-Bossamarino, Cerej-Cerej, Hrvatini-Crevatini, Kampel-Campel, Kolomban-Colombano, Koper-Capodistria, Prade, Premaan-Premanzano, parte dell’abitato di Spodnje Škofije (Valmarin), Šalara-Sallara e Škocjan- San Canziano le lingue ufficiali sono lo sloveno e l’italiano.
Con tutte le conseguenze che dovrebbero derivarne. Ma così non è, su diversi fronti. Ad esempio basta fare un salto  sito    ufficiale del Comune di Capodistria/Koper. 
E' integralmente in lingua slovena. C'è l'avviso che stanno lavorando sui contenuti. Manca la sezione in italiano.Probabilmente arriverà, bisogna vedere quando. C'è sempre tempo, d'altronde,per garantire i diritti delle minoranze, no?
Diritti che vanno garantiti ovunque, in Italia, come in Slovenia, come in Croazia alle rispettive minoranze autoctone. Da notare come il canale social come Twitter  a cui rimanda il sito del Comune non abbia, diciamo, molta confidenza con l'italiano.
Discorso completamente diverso nella vicina Pirano. Dove l'Italiano è di casa. Lo vedi appena entri in quel piccolo gioiello istriano.  Il Comune di Pirano vede il  sito in bilingue, lo statuto è anche in italiano sul sito .
Uno statuto più chiaro e netto nei principi rispetto a quello di Capodistria. Dove si scrive chiaramente che  "il Comune, in conformità alla costituzione e alla legge, assicura e tutela i diritti della comunità nazionale italiana e dei suoi appartenenti nel territorio nazionalmente misto.Nel territorio nazionalmente misto d'insediamento degli appartenenti alla comunità nazionale italiana e che comprende il territorio degli abitati di: Pirano, Portorose, Lucia, Strugnano, Sezza, Sicciole, Parezzago e Dragogna (territorio bilingue) nella vita pubblica la lingua italiana è paritetica a quella slovena."
Più altri principi importanti, che vedono "alla comunità nazionale italiana nel territorio del Comune di Pirano assicurato il diritto di relazionarsi liberamente nella propria lingua, di esprimere e di sviluppare la propria identità nazionale ed a tale scopo di costituire organizzazioni, di sviluppare le attività economiche, culturali, di ricerca scientifica, informative e di altro genere, di utilizzare i propri simboli nazionali, di sviluppare i contatti con l’etnia d'origine e con la nazione madre, nonché di esercitare gli altri diritti sanciti dalla Costituzione, dalla legge e da questo Statuto.". Ribadendosi successivamente che "Nel territorio nazionalmente misto del Comune di Pirano le lingue ufficiali sono lo sloveno e l'italiano."
Insomma, effettivamente c'è una differenza notevole nei riguardi dell'applicazione e riconoscimento sostanziale dei diritti in materia di bilinguismo visivo verso gli italiani autoctoni tra Capodistria e Pirano. Diritti che vanno garantiti a prescindere dai numeri e dalla consistenza, questo è sempre bene ricordarselo.

mb

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