La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

La puntata di Report che dovrebbe scuotere l'Italia. Ma le mafie sono ormai cosa nostra


Tante sono le riflessioni che dovrebbero nascere dalla puntata di Report. Dal titolo L'apostolo dell'antimafia.Una storia, una narrazione che ha origine dalla Sicilia per arrivare nella Capitale. L'ennesima. Non è la prima, non sarà l'ultima. Un sistema di potere enorme, una commistione ed intrecci tra apparati dello stato, servizi, mafia, amministratori pubblici e chi con il pubblico gli affari li tende a fare e funzionari "infedeli" dello stato potente. Il tutto in un Paese che è stato padrino e madrina di più mafie, che ci convive con le mafie, che non riesce a debellare le mafie e con le mafie che addirittura si son fatti beffa dell'antimafia per esercitare le proprie influenze, con l'antimafia, diventata cavallo di Troia per la mafia in alcuni casi. Non tutta, sia ben chiaro, mai generalizzare. Ma di inchieste e libri, e articoli sul punto ne sono stati fatti tanti. Di segnali di allarme lanciati ve ne sono stati, e spesso caduti nel vuoto più totale. Uno slogan vale molto di più del contrasto serio e forse impopolare alle mafie. Una puntata, quella di Report, che dovrebbe scuotere l'Italia. Per l'ennesima volta. Visti anche i livelli coinvolti. Ma in questo Paese, dove si vive probabilmente, nello stile della "parola in libertà", meglio occuparsi di cose spicciole, che dei problemi che contano, perchè tanto alla fine le mafie sono diventate oramai, a furia di conviverci, cosa nostra.   
Marco Barone 

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