Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

615 milioni di euro i danni del maltempo in FVG

Poco meno di quanto vale la Juve poco più di quanto vale il Napoli. Sono 615 milioni di euro i danni che l'ondata di maltempo di questo autunno ha determinato in Friuli Venezia Giulia. Ricordiamo che 11 regioni su 20 hanno decretato lo stato d'emergenza e miliardi di euro sono complessivamente i danni cagionati. Un disastro economico enorme, come in una guerra. E pensare che in tutto ciò c'è chi pensa che debbano essere spesi soldi per opere, le grandi opere, utili per chi ci deve solo mangiare, come le con continue inchieste continuano a dimostrare, inutili al Paese e che rendono ancora più fragile un territorio già fragile dove l'abusivismo è diventato parte strutturale, dove la cementificazione è andata oltre ogni limite e decenza, dove da tempo immemore si dice che la priorità dovrebbe essere la messa in sicurezza del territorio, cosa che sbloccherebbe migliaia di posti di lavoro, tra l'altro, ma alla fine i conti li facciamo con quell'emergenza che è diventata ordinaria per non essere più emergenza. Se la terra trema, l'Italia si sgretola, se piove, frana e si allaga, se soffiano i venti, si viene spazzati via. Questa è l'Italia nel terzo millennio.

Marco Barone

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