Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

Se salta l'Europa salterà anche l'Unità d'Italia. L'effetto domino è garantito da Trieste alla Sicilia



In Italia c'è quasi in ogni Comune una via dedicata a Roma, via Roma. Ciò a significare l'Unità del Paese, che ha in Roma la sua capitale storica politica. E' stata Torino, è stata Firenze, lo è Roma ma dovrebbe esserla forse Milano la capitale. La storia d'Italia la si può raccontare in 10 righe. E lo fa la ad esempio la CIA, nella sua scheda dedicata all'Italia, in modo efficace. "L'Italia divenne uno stato-nazione nel 1861 quando gli stati regionali della penisola, insieme alla Sardegna e alla Sicilia, furono uniti sotto il re Vittorio Emanuele II. L'era di governo parlamentare si chiuse nei primi anni '20 quando Benito Mussolini fondò una dittatura fascista. La sua alleanza con la Germania nazista portò alla sconfitta dell'Italia nella seconda guerra mondiale.
Una repubblica democratica sostituì la monarchia nel 1946 e seguì la rinascita economica. L'Italia è un membro fondatore della NATO e della Comunità economica europea (CEE) e dei suoi successivi successori, la CE e l'UE. È stato in prima linea nell'unificazione economica e politica europea, entrando a far parte dell'Unione economica e monetaria nel 1999. Così, invece, sull'origine del tricolore:  "tre bande verticali uguali di verde (lato del montante), bianco e rosso; design ispirato alla bandiera francese portata in Italia da Napoleone nel 1797; i colori sono quelli di Milano (rosso e bianco) abbinati al colore uniforme verde della guardia civica milanese. Milano ha dato i colori del tricolore." Bandiera ufficiale d'Italia e costituzionalizzata. Milano è stata la città simbolo della fine del fascismo, della riscossa del Paese con la resistenza a partire dal proclama dell'insurrezione di Milano che porterà al 25 aprile festa d'Italia. Ma se in ogni Comune c'è una via dedicata a Roma, sono meno diffuse quelle dedicate all'Unità d'Italia, anche se dopo via Roma la seconda più diffusa pare essere via Garibaldi, e ancor meno quelle dedicate all'Europa od Europa Unita in un Paese che ha dedicato la maggior parte delle sue vie a esponenti del Risorgimento. Sicuramente in numero inferiore rispetto a via Roma. L'Italia in questo momento vive un drammatico momento storico e politico ed economico. Nel 2019 ci sarà lo scontro politico elettorale tra europeismi e nazionalismi e sovranismi, che ad oggi sono varianti dell'essere diversamente capitalista. Perchè il problema vero è che i valori di libertà, uguaglianza e fratellanza, non sono stati tradotti nella realtà sociale né dall'Europa unita né dagli stati nazionali. Il futuro si chiama Europa unita, il passato nazionalismo. Scontro che rischia di far saltare la baracca nella quale ci troviamo. Ritornare indietro sarebbe un suicidio antistorico, far saltare l'Europa unita sarebbe una bomba politica potente che avrà come effetto, da Trieste alla Sicilia, di minare nuovamente ed in modo profondo anche l'Unità d'Italia. L'effetto domino è garantito cosa che anche i fantomatici sovranisti nazionalisti dovrebbero iniziare a capire, ma difficilmente andranno oltre la punta del proprio naso, ci vorrebbe una dosa di buon senso che a costoro manca.

Marco Barone

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