Via Sant'Ambrogio una via alla ricerca della sua identità

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Un tempo via del Duomo, o del Teatro, oggi via Sant'Ambrogio che porta lo stesso nome del duomo consacrato dopo i disastri della prima guerra mondiale nell'ottobre del 1929, pur senza il campanile che dovette attendere la fine degli anni '50 per essere battezzato. Una via che nel corso della sua storia è sempre stata da transito di merce e persone e che è diventata negli ultimi tempi il teatro dello scontro identitario di una Monfalcone alla ricerca del proprio equilibrio sociale. Perchè è evidente che a Monfalcone, terra di passaggio, da quando è diventata grazie ai Cosulich città dei cantieri, per questo contesa dal regno d'Italia all'Austria, per privarla dei suoi cantieri insieme al porto triestino, ha conosciuto quelle dinamiche proprie delle città portuali. Gente che viene, gente che va. Approdo e partenza di nuove identità. Dal Sud Italia, all'Asia, passando da quel centinaio di nazionalità che a Monfalcone stanno cercando il proprio equilibrio, ognuna ne

FVG oltre 1milione e mezzo di turisti in estate. Aumentano i turisti stranieri. Bene Gorizia, Trieste ed Udine, cala Pordenone. Presenza media di 3,5 giorni



Visti i cambiamenti climatici in essere la stagione estiva probabilmente se continuerà così andrà allungata fino ad ottobre. Guardando i dati da maggio a settembre il Friuli Venezia Giulia ha registrato un buon incremento di turisti, quasi 100 mila unità in più rispetto al 2017, da maggio a settembre, i turisti che hanno raggiunto il Friuli Venezia Giulia sono stati 1.532.852. In aumento, rispetto al 2017, anche i turisti stranieri che sono stati 911.044 (+7,9%).
Crescono le località di Lignano Sabbiadoro (+1%), Grado, Aquileia e Palmanova (+3,1%) e i poli montani con Tarvisiano, Sella Nevea e Passo Pramollo (+5,2%), Carnia (+6,2%), Piancavallo e Dolomiti friulane (+8,3%). Con l'aumento dei turisti stranieri aumentano anche presenze nelle città come Gorizia (+30,5%) Trieste (+4%) e Udine (+3,4%) mentre Pordenone registra un dato negativo (-0,5%). Ben oltre 100.000 passaggi in funivia sul monte Lussari, 15.000 a Sella Nevea e il +40% di corse sul bob a Piancavallo. La permanenza media in regione è di 3,5 giorni, continua a diminuire rispetto alla media degli ultimi, era di 3,67 giorni nel 2014, 3,56 nel 2017.
Insomma, il FVG si conferma una buona regione per il turismo, ma il potenziale del FVG è enorme e si può andare ben oltre questi numeri. 

Marco Barone

fonte: Agenzia di informazione della Regione Friuli Venezia Giulia

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