Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

Se il FVG sta diventando una periferia del Veneto . Il prossimo passo sarà la fusione tra Veneto e FVG?




Non sarà l'inesistente e immaginaria Padania, non è neanche il compimento del Triveneto, ma certamente quello che il FVG effettivamente rischia è di essere totalmente in balia del sistema Veneto. Accordi, assi, protocolli, ma è quello che sta accadendo ed accadrà. Il sistema politico attuale lo consente. Non è la vendetta per il passaggio di Sappada al FVG, su cui si è costruito un castello mediatico campanilistico anche ai limiti del ridicolo, ma l'inconsistenza di una regione che non è in grado di saper governare la propria autonomia e specialità, da sempre invidiata dal Veneto, che ha ancora oggi ragione di esistere e che continua ad essere messa in discussione. Il FVG non si sa che futuro possa avere. Non si riesce ad intravederne uno degno di nota. Regione vecchia, con un calo demografico pesante, destinata a scendere sotto il milione di abitanti, con un lato il capitalismo cinese che è il più importante nel mondo pronta a trasformarla in una sua piccola colonia, e dall'altro ipnotizzata dallo sguardo del leone Veneto.
E' in Veneto che si stanno facendo gli investimenti che contano, il FVG sta diventando effettivamente una periferia del Veneto. Non potendo il sistema Veneto avere quell'autonomia e specialità che connota il FVG, e non potendo in Italia mettersi in discussione la specialità delle regione a statuto speciale, cosa che più di qualcuno vorrebbe, e neanche trasformarle tutte a statuto speciale perchè significherebbe la fine dell'Italia unita, questo sistema ha allungato legittimamente i propri tentacoli verso un FVG addormentato ed in balia del non sapere dove andare.
D'altronde ovunque troverai leoni della "Venezia" collocati dal fascismo, in quel pasticcio e mescolanza storica che porterà ad inventarsi la regione della Venezia Giulia in una terra fedele per lungo tempo all'Austria.  Il terreno è stato seminato da lungo tempo. Non potendo andare la montagna da Maometto sarà Maometto ad andare dalla montagna, o viceversa,  e chissà che il prossimo futuro non sarà quello di assistere ad una sorta di accorpamento, di fusione, tra Veneto e FVG? A guadagnarne sarebbe solo il Veneto ed il FVG non avrebbe la forza di contrastare tale operazione.
Marco Barone

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