C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Per fare una sinistra governativa, serve lo scioglimento del PD

Il vero dato che forse sa un pò di miracolo è che il PD, è ancora, seppur di poco, sopra il 10%, in base ai sondaggi diffusi nel Paese. Un partito che neanche dopo 10 anni dalla sua fondazione ha già chiuso il suo ciclo esistenziale e vitale. Troppi gli errori se non gli orrori politici commessi, non si può stare con un piede in due scarpe, e questo partito nel corso della sua storia non si è capito dove piazzarlo, tanto che a volte era più a destra della stessa destra tradizionale. Vedi il disastro compiuto con la scuola, con la riforma sanitaria in FVG, con il disastro delle UTI, robe ufologiche non comprese dai cittadini e soprattutto dalla base di sinistra, per non parlare del lavoro. Un partito che ha perso il suo orientamento, la sua bussola a sinistra, per trascinare tutta la sinistra a picco. Perchè oggi se non tutto ma quasi tutto ciò che sa di sinistra è per semplificazione ed errore identificato con il PD. In Italia non c'è in questo momento opposizione ai gialloverde. Pazzesco. Ma è così. Il Pd non viene identificato dai più come forza di opposizione. E' forse il partito se non il più odiato certamente il meno tollerato di sempre. Solo pensare che possano tornare alla ribalta coloro, uomini o donne che questi fossero, che negli ultimi anni, hanno fatto disinnamorare il popolo della parola sinistra, vengono i brividi. Brividi perchè è necessaria una operazione di azzeramento totale. E' necessario non ricostruire, ma costruire una casa comune, una grande casa comune, dove si possa respirare aria di sinistra, di socialismo, che possa concretamente e non in modo illusorio aspirare a governare il Paese, a porre come priorità concetti basilari e dimenticati dal PD negli ultimi anni, come la redistribuzione delle ricchezze, il contrasto alle discriminazioni sociali, alla povertà, per la dignità del lavoro e nel lavoro, per una sanità pubblica e gratuita, per una scuola pubblica e gratuita, per la tutela dell'ambiente, che sappia dare una visione ed una progettualità al nostro Paese che sta affondando. Siamo in una fase cruciale per l'Italia e l'Europa. L'Europa nel 2019 rischia di saltare se vinceranno i nazionalismi, il problema è che l'europeismo oggi è visto in Italia come il Pd è visto dalla sinistra in Italia, distante e non tollerato. Serve un nuovo sogno europeo come una nuova casa comune della sinistra dove poter sognare. O si svolta ora o mai più e per svoltare è necessario lo scioglimento del PD, la cui esperienza è giunta a termine. L'Italia è come un Lego, tanti pezzi, ed a pezzi. Da costruire, e per costruirla serve anche una sinistra  governativa che oggi non c'è.

Marco Barone

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