L'Egitto continua a non essere dichiarato Paese insicuro ma Giulio non è finito nell'oblio

 Nel sito Viaggiare Sicuri della Farnesina, nella scheda dedicata all'Egitto si continua a leggere che   " Dal 2011 l’Egitto è stato attraversato da profondi rivolgimenti politico-sociali ed il contesto politico-regionale relativo alla questione palestinese può avere riflessi sulla stabilità sociale e movimenti di protesta. I connazionali che si recano nel Paese per motivi professionali, di studio o turistici, devono essere pienamente consapevoli di tale contesto generale, così come dei rischi di detenzione o di altre misure coercitive connesse alla partecipazione ad attività politiche o anche soltanto a discussioni potenzialmente ricollegabili al contesto politico interno, come dimostra l’omicidio di Giulio Regeni. Come noto, nel 2016, è stato rinvenuto, vicino al Cairo, il corpo del giovane ricercatore italiano, torturato e barbaramente ucciso". I rapporti commerciali tra Italia ed Egitto continuano ad essere consolidati, si stipulano anche accordi...

La chiusura dei confini e delle frontiere europee è una follia ottocentesca che non ci possiamo permettere




Un misero 0,36% in Friuli Venezia Giulia è bastato per blindare la regione, militarizzare i controlli, lanciare ronde, seguendo quel fumoso vento di paura che ha connotato quell'Est il cui vento di oggi è reazionario come mai nella sua storia. Una mela marcia è bastata per rendere marcio l'intero albero, una concentrazione ed incapacità di gestione voluta o meno del fenomeno dell'immigrazione ha spianato la strada a fili spinati, recinzioni, muri e voglia di chiudersi dentro il proprio arido orticello. L'Europa è stata tante cose, pace dopo l'ultima guerra Jugoslava, rimossa dalla memoria dei più che ripetono come un mantra che Europa significa non avere guerre da 60anni, dimenticandosi proprio la tremenda dissoluzione Jugoslava. Europa significa spazio di condivisione di diritti, di principi umanitari importanti, di garantire la libertà di circolazione dopo quella delle merci anche quella delle persone in un modo che oggi viene dato per scontato ma fino alla fine dello scorso secolo era impensabile per tanti. Oggi puoi trovarti con un piede in due Stati diversi, due nazioni diverse senza dover superare frontiere e confini chiusi. Ma l'Europa è stata anche tanta contraddizione, fonte  di diseguaglianze sociali , di impoverimento, di austerità e non solo. Probabilmente a qualsiasi europeo se chiedi cosa piace o non piace dell'Europa, le cose che non piacciono superano di gran lunga quelle che piacciono.  Ritornare a chiudere confini e frontiere sarebbe il sogno nel cassetto dei fantomatici e  sovranismi nazionali ottocenteschi ritornati alla ribalta. La maggior parte di costoro magari sono proprio quelli che imprecano quando devono recarsi in qualche Paese dove non c'è lo  Spazio Schengen (detto anche Area Schengen o Zona Schengen) che è un'area che comprende 26 Stati europei e devono fare km di code. O agli aeroporti essere sottoposti a lunghe trafile. Ma non si può avere tutto. Far saltare l'Europa significa anche questo, far saltare questo spazio di mobilità. Chiudere i confini, chiudere le frontiere è una totale  follia.  
Il sogno europeo non esiste più e forse non è mai esistito, questo è anche un punto di riflessione.

Marco Barone

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