Partiamo dal cartello stradale dove si effettuano, anche in modo imbarazzante a dire il vero, le cerimonie in funzione del Giorno del Ricordo legando allo stesso un mazzo di fiori. Il cartello stradale recita "piazzale martiri delle foibe" o "piazzale martiri delle foibe" o via "martiri delle foibe" o largo "martiri delle foibe". Il concetto di martirio è altamente controverso, ma rientra nell'indirizzo religioso che caratterizzerà complessivamente questo giorno, dalla passione dei 40 giorni di Trieste all'esodo biblico, mescolando vicende separate e distinte.
Ma possono esistere indistintamente i martiri delle foibe di cui al giorno del ricordo? Si può correttamente parlare di "vittime gettate nelle foibe" ma non di martirio.
Per l'enciclopedia Treccani nel cristianesimo
primitivo, per martire, si intendeva, "la parola che designò in un primo
tempo gli apostoli, cioè i testimoni qualificati della vita e della
resurrezione di Cristo; successivamente fu riferita a tutti coloro che
attestavano la verità del cristianesimo, dando prova, in circostanze
pericolose, di fede incrollabile; in periodi di persecuzione
l’appellativo finì per essere riservato a coloro che sigillavano col
sacrificio della vita la confessione della loro fede".
Nell'uso moderno
si intende "
chi si sacrifica volontariamente, con piena coscienza delle
pene o dei pericoli cui va incontro, per un motivo religioso, un alto
ideale, una generosa causa e simili", oppure, in tono scherzoso, a chi
si lamenta senza ragione. Dunque, in tutta Italia, per tale giorno, sono
state riportate vie, piazze, totalmente sbagliate, poiché i martiri
delle foibe non esistono. Ma vi è di più, certamente "più" inquietante per rimanere in tema. Il 10 febbraio, segue ed insegue lo spirito del Giorno del Ricordo, quello del revisionismo che nuoce alla verità storica, ai rapporti tra italiani e sloveni ritrovati grazie alla Resistenza, lo spirito che ha facilitato la riabilitazione di fascisti e collaborazionisti, basta vedere a chi sono state assegnate diverse medaglie di cui alla legge che ha istituito tale giorno. Lo stesso
Corriere della Sera denunciava che nel Giorno del Ricordo "circa 300 combattenti di Salò (tra cui almeno 5 criminali di guerra accusati di avere torturato e ucciso a sangue freddo)" ricevono la medaglia.
( vedi sul sito del Dieci Febbraio l'elenco aggiornato di tutti i "premiati").
D'altronde senza lo spirito di questa Legge non sarebbe mai stato possibile intitolare il
Carcere di Trieste o quello di Gorizia a Mari e Bigazzi. E solo per il suo spirito nefasto e per ciò che ha comportato tale
Legge andrebbe abrogata e le vie dedicate ai "presunti" martiri delle foibe cancellate, perchè quando si porta un fiore ad un palo stradale con scritto martiri delle foibe lo si sta facendo anche per i nazifascisti, che poi sono la quasi totalità. Ci vuole tanto a capirlo? Poi però son tutti bravi a strapparsi i capelli quando un nazifascista impugna la pistola e spara, il fascismo moderno trae origine da quello storico, nessuna differenza, esiste un solo fascismo, un solo nazismo e non può essere certamente buono, commemorabile o salvabile o giustificabile.
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