A proposito della provincia di Gorizia/Monfalcone o ....Isontina

  IN FVG si è registrata in materia di province una situazione bizzarra. Prima le aboliscono, poi nascono le UTI, poi gli EDR, poi si propone il ritorno a ciò che è stato abolito il tutto in una regione che deve fare i conti con un calo demografico devastante forse la migliore soluzione sarebbe quella di costituire la provincia autonoma di Trieste e di Udine, sul modello del Trentino Alto Adige/ Südtirol inglobando l'Isontino o nella provincia di Trieste o in quella di Udine? Intanto, giunge la proposta della costituzione della provincia di Gorizia/Monfalcone. Ogni volta che si tocca il nome di qualcosa, si scatena sempre un putiferio, il merito però di questa proposta, a prescindere dal nome, è quello di aver acceso l'attenzione sul fatto che vi è la necessità di unire un territorio diviso come non mai. Da un lato hai Monfalcone che va oltre i 30 mila abitanti, dall'altro Gorizia che scende sotto la soglia dei 34 mila abitanti. Da un lato hai Monfalcone centrica, in qu

Si è entrati nel terzo anno della ricerca della verità per Giulio Regeni, con la politica persa nel silenzio di comodo



"Non è possibile normalizzare i rapporti con uno stato che tortura, uccide e nasconde oltraggiosamente la verità, se non a scapito della credibilità politica del nostro Paese e di chi lo rappresenta". Queste sono le parole della famiglia di Giulio.

Una tempesta sotto forma di parole. Parole dure, ma figlie di quella rabbia comprensibile di chi altro non ha potuto fare che constatare l'effettiva resa dell'Italia all'Egitto criminale, dove si continua a morire, a sparire, ad essere torturati, come è successo a Giulio.  Si dovrebbe dare un vero e proprio ultimatum all'Egitto, pretendendo quelle piccole cose, elementi fondamentali, per chiudere il cerchio. Ma l'Egitto ha preso in giro l'Italia e Giulio e la sua famiglia da sempre, depistaggi, menzogne, calunnie, infamie. La politica italiana si è persa in un silenzio di comodo, quel silenzio che ha caratterizzato, salvo qualche formula di rito, anche le massime Istituzioni. E questo silenzio fa male e nuoce e compromette in modo pesante il percorso per arrivare alla verità e senza questa non ci potrà mai essere alcuna giustizia e libertà reale e sopratutto dignità umana.
Siamo in campagna elettorale in Italia, è vero. Guai a strumentalizzare la vicenda di Giulio per fini elettorali. Però, il silenzio che c'è per tutta questa tremenda storia, è effettivamente desolante. D'altronde è facile schierarsi in situazioni di comodo, è difficile andare contro quando ciò significa compromettere interessi altri, ma l'interesse supremo per la verità non conosce prezzo alcuno. 
Dopo le dure parole della famiglia di Giulio ci si aspettava qualche segnale. Invece, un pietoso, o meglio impietoso silenzio di comodo è quello che è emerso dal profondo di un sistema che è alla fine dei conti si è piegato totalmente al sistema dell'Egitto criminale e torturatore che violenta i diritti umani. Che schifo.

Marco Barone

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