Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

Immagine
Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

Quella frammentazione di uffici regionali e istituzionali tra la Venezia Giulia ed il Friuli

Quanto accadde in Calabria, con la rivolta violentissima degli anni '70 che ebbe come pretesto il trasferimento del capoluogo di Regione a Catanzaro, segnò la storia di questo Paese.  In Calabria si toccò sicuramente l'apice della frammentazione regionale. D'altronde le regioni avrebbero lo scopo di essere un contenitore che si inseriscono all'interno del contenitore più grande chiamato Italia che racchiude tante realtà identitarie e specifiche e spesso difficilmente in connessione tra di loro.
Ed ecco allora che in molte regioni d'Italia troverai una duplicazione di uffici istituzionali e regionali che non rispondono ad alcun criterio di razionalità amministrativa ed organizzativa, ma semplicemente esistono per accontentare alcune realtà.
Pensiamo al caso del Friuli Venezia Giulia, una piccola regione ma che sarebbe costituita da almeno due regioni distinte, il Friuli e la Venezia Giulia. Quanti sono i palazzi regionali, le articolazioni istituzionali frammentate tra Trieste capoluogo del FVG ed Udine capoluogo del Friuli? 
Ma cosa accadrebbe se alcuni uffici del Friuli dovessero chiudere baracca per trasferirsi lì dove sarebbe naturale che trovassero la giusta collocazione, cioè nell'unica città capoluogo di Regione? Trieste? Si parlerà di Trieste centrismo, e tante altre cose note, spesso stonate.
Ci possiamo ancora permettere una frammentazione amministrativa del genere oggi? Forse è più facile arrivare a definire due Regioni, quella del Friuli e della Venezia Giulia piuttosto che veder ridimensionato il ruolo di Udine a favore di quello di Trieste, pur il tutto rispondendo ad una tanto semplice quanto banale questione di razionalizzazione amministrativa. Il Procuratore Capo di Trieste Mastelloni ha posto un chiaro esempio al TG3RaiFVG affermando che senso ha avere "il raggruppamento speciale dei Carabinieri  ad Udine, il NAS ad Udine, il nucleo patrimonio artistico ad Udine, essendo Trieste la sede distrettuale dovrebbero essere trasferite a Trieste nella città deputata a trattare i reati distrettuali." 
E questo discorso dovrebbe o potrebbe valere anche per altre articolazioni pure di carattere Regionale. Certo, è anche vero che in FVG ora esistono ben 18 UTI in sostituzione delle 4 province abrogate ed a pensarci bene la logica della frammentazione è parte integrante forse della storia di questa piccola regione italiana.

Marco Barone

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot