Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Incredibile Pordenone, profumo di SerieA contro l'Inter

A Pordenone, in Friuli Venezia Giulia, anche se a dire il vero è più veneta che friulana come città, e questo lo si capisce anche da come viene vista con un certo sentimento di lontananza dai friulani e giuliani, si respira un sogno, un sogno che non è casuale in una realtà che ha investito pienamente nel calcio, a partire dal settore giovanile, visto che esiste anche una formazione di calcio femminile in serie B, ed il Pordenone calcio ha sfiorato la Serie B nella  stagione 2015/2016 in quella che è stata ricordata come la miglior stagione della sua storia. 

Probabilmente destinata ad essere superata da quella che ora stanno vivendo i neroverdi. Pasolini, amante del calcio, legato a Casarsa, paese in provincia di Pordenone chissà cosa direbbe, anche se era tifoso del Bologna, del Pordenone che sfiderà per la prima volta nella sua storia l'Inter nel tempio del calcio italiano, San Siro. Anche se in tanti sperano nel miracolo calcistico di poter vedere l'Inter anche a Pordenone in una regione dove ci sono la bellezza di 22 Interclub e dove l'Inter è molto seguita.
Non è la prima volta che una squadra di Serie C arriva in alto nella coppa Italia, nelle coppe inglesi ciò non crea tanto scalpore perchè succede con maggior frequenza, ma in Italia sono realmente delle rarità.
Dopo l'Udinese e la Triestina, che sono le due società calcistiche più seguite nel FVG, è il momento del Pordenone quello di assaporare il gusto della massima serie, che continua dopo la vittoria contro il Cagliari, anche se solo per pochi minuti che rimarranno nella storia di questa società e che forse entrerà pienamente nel cuore della regione calcistica del Friuli Venezia Giulia.  Non è casuale il successo del Pordenone, figlio di un progetto solido, una rosa di poco più una ventina di giocatori, solo tre di nazionalità straniera, con un vivaio importante. Certo che fa una certa impressione vedere una rosa da un valore di 3 milioni di euro sfidare una società che ha una rosa con un valore di 300 milioni di euro.
Pordenone che comunque ha le carte in regola per giocarsela fino alla fine la promozione in serie B in un girone di Lega Pro dove è il Padova a spadroneggiare. 
Società che ha cambiato più volte nome, nel 1913 sarà nota come Unione Sportiva Pordenone, nel 1920 nascerà il PORDENONE CALCIO con la denominazione di “Football Club Pordenone”. Nel 1927 viene rinominato in Unione Sportiva Pordenonese,nel 1929  avrà la denominazione “Pordenone Liber Football Club" nell'anno 1930/31 giocherà con la denominazione “Associazione Sportiva Dante Alighieri”. 

Marco Barone 

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