Ancora una volta colpito il cippo di Peteano da mano ignota fascista? Atto da condannare nell'attesa della posa di una nuova targa che ne ricordi la matrice fascista

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Per la seconda volta e nel mese di luglio, una o più mani ignote, hanno imbrattato con della vernice il cippo di Peteano dedicato a  Franco DONGIOVANNI, Carabiniere, Antonio FERRARO, Brigadiere C.C., Donato POVEROMO, Carabiniere Scelto.  Vittime del terrorismo neofascista con la complicità di un sistema corrotto che ha prodotto depistaggi e insabbiamenti per lungo corso. Le domande che sorgono sono varie, perchè si colpisce sempre nello stesso periodo? Sarà qualche vacanziero di passaggio o di ritorno in queste terre nel mese di luglio? C'è qualche messaggio politico? Sicuramente non lo si colpisce per diletto o perchè non si ha nulla da fare. E la matrice è  politica e l'origine potrebbe essere fascista? Probabilmente sì, perchè tanto il contesto politico europeo e globale che il senso di quell'imbrattamento potrebbero indurre a far pensare ciò. Si è imbrattata la memoria di vittime di un attentato fascista. Ci è voluto del tempo, tanto, per ripulirlo dopo il primo imbr...

E sono 33. Si rinnova l'incontro di amicizia tra Ronchi ed Opacchiasella nel nome della Resistenza


Venne ideato nel 1975 dal ronchese Moreu su commissione della Presidenza Repubblica di Jugoslavia il Monumento alla Resistenza "Battaglione Triestino" sito in Slovenia ad Opacchiasella/Opatje Selo frazione del Comune di Merna/Miren. 
Monumento che verrà inaugurato nel 1978. In ogni lato vi sono delle frasi epiche che hanno caratterizzato la Resistenza ed in ogni lato vi sono impresse le opere di Moreu con tanto di sua firma ancora oggi ben leggibile. Passano gli anni, 1984, l'ex Sindaco Blasutti, che sotto il suo mandato sostenne la realizzazione di quel monumento, si attivò con la locale sezione dell'ANPI di Ronchi per avviare quel gemellaggio che ancora oggi continua a rinnovarsi con questa storica località. Come è stato ricordato, lo spirito del gemellaggio tra Ronchi e Merna trae origine proprio dai primi giorni del settembre del '43 quando si costituirà quell'unicum della Brigata Proletaria, con la dura battaglia di Gorizia. E proprio in quella località si formerà il Battaglione Triestino del Carso, costituito inizialmente da gruppi superstiti della battaglia di Gorizia, dunque della Proletaria, circa 14 partigiani saranno di Ronchi, per poi dare vita alla  14.a Brigata d'assalto Garibaldi Trieste che collaborerà in modo attivo con IX Korpus sloveno. Amicizia, pace, fratellanza, ricordo dei caduti, ma anche timore di quello che accade ogni giorno nelle nostre città, sia italiane che slovene sono invece i pensieri espressi dall'ANPI di Ronchi e ZZB NOB Slovenije quando si è depositata la tradizionale corona al monumento dedicati ai caduti partigiani, realizzato nel 1961 nel centro di Opacchiasella. Pensieri che matureranno anche quando si farà visita al museo nel cimitero di Merna che ricorda l'esodo di oltre 100 mila sloveni, costretti a fuggire a causa del nazionalismo italiano, o quando si vede quella linea, forse l'unico caso d'Europa, che dividerà per decenni corpi e dolori, nel cimitero, perchè i confini non hanno neanche rispetto dei morti. Si è tutti consapevoli che il razzismo, il neofascismo, il nazionalismo sono dietro l'angolo, pronti ad aggredire, e colpiscono, ma si è altrettanto consapevoli che questi incontri di amicizia, che andrebbero diffusi e dovrebbero essere sostenuti ancor di più anche dalle nostre Istituzioni, sono importanti proprio perchè si ritrovano in quei valori storici che consentiranno ad italiani e sloveni di riscattarsi ed unirsi contro il nemico nazifascista. E per questo che l'ANPI di Ronchi continua a sostenere questo gemellaggio così come quello storico con Metlika, con cui è gemellato a livello istituzionale il Comune di Ronchi, passando da altre importanti tappe come Suhor dove è nata la Brigata Fontanot, V. Korinj,  Dvor  Birčna vas, Žužemberk.
Marco Barone
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