Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

Immagine
Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

In Catalogna vincerà il sì grazie alla repressione ma non ci sarà l'indipendenza


Camminando per Barcellona si vedevano bandiere tipiche catalane, manifesti per il sì, ma la sensazione che si aveva, prima dell'attentato maledetto del 17 agosto, era un non pieno coinvolgimento emotivo di tutta la cittadinanza, anzi parlando con diversi catalani mi era stato fatto presente che in molti stavano cambiando idea. Idea contro l'indipendenza che altro non è che un processo nazionalista ed i nazionalismi, piccoli o grandi che siano, sono una brutta bestia, la peggiore del '900 che va domata in questo turbolento terzo millennio. Il nazionalismo ti spinge a sentirti migliore del tuo vicino, superiore, ti spinge al razzismo e la questione dell'indipendenza, passando per la via della democrazia fantomatica, si trasforma in isteria, in tifo da stadio. Si diventa ultras. Sì, è vero, ci sono istanze storiche che hanno un fondamento politico importante. Ma il processo catalano si colloca fuori dalla storia, così come fuori dalla storia è la monarchia spagnola mantenuta dai cittadini spagnoli tutti, è su quel fronte che dovrebbero unirsi e lottare per il superamento di istanze e logiche vecchie, da antiquario. Il mondo è cambiato, vi sono le ultime urla di reazioni che verranno spazzate in un secondo se in campo si impiega l'intelligenza e non la forza. Il futuro è il superamento delle vecchie nazioni, dei vecchi Stati, verso un nuovo macro regionalismo europeo. Dopo l'attentato del 17 agosto la situazione è mutata. Si son registrate divisioni su cose indicibili, anche i morti divisi tra catalani e spagnoli. Morti già dimenticati, ed attentato rimosso dai media dopo neanche dieci giorni. Il referendum è illegale? Sì. La costituzione spagnola è simile a quella italiana, in Italia accadrebbe la stessa identica cosa. La repressione è legittima? No. Avrebbero potuto gestire politicamente e passando dalla democrazia il tutto. 
 
Tanto che se in Catalogna avevano il livello quarto prima del 17 agosto non è stata inviata a livello preventivo la stessa polizia che si registra ora. Anzi non sembrava proprio sussistere alcun livello di allerta in quel tremendo agosto. Il risultato della reazione è stato disastroso. Non solo il referendum ci sarà e si voterà nei modi più variegati ma sarà un plebiscito ed il processo dell'indipendenza ne uscirà rinforzato. Questo è il frutto del capolavoro del governo centrale dello Stato spagnolo. Così come deve emergere con forza che l'indipendenza viene sollevata da realtà ricche, similmente alla Brexit, si staccano e vanno via sistemi che se lo possono permettere. Altro che autodeterminazione dei popoli. In Italia da quando il nord est si è impoverito le istanze secessioniste sono defunte, ridotte a processi moderati di maggiore autonomia, ma si chiederà sempre di più. E' giusto rispettare i diritti dei popoli ma le cose vanno lette nel giusto contesto. Vorrei vedere se tutti quelli che oggi sostengono l'indipendenza catalana in Italia sosterrebbero quella Padana, o di Trieste, o della Sardegna o di chissà quale altra realtà. Visto che ogni processo identitario ha una sua storia. Ne dubito, perchè in questo caso è più fashion, democratico,  giocare in trasferta. In Catalogna non ci sarà nessuna indipendenza, l'Europa non se lo può permettere, la Spagna neanche. Il compromesso è maggiore autonomia rispetto a quella oggi esistente, che non è poca. Come verrà raffreddato l'animo caldo del catalano nazionalista? Grazie al capolavoro di Madrid? Visto che sono vicini ad una situazione di guerra civile? E' questo l'unico interrogativo che non ha risposta.

Marco Barone

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot