La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

A Barcellona aggressioni fasciste contro gli indipendentisti. Si rischia la "guerra" civile?







Ai cori da stadio delle migliaia di migliaia di catalani che da giorni denunciano la repressione dello Stato centrale spagnolo, per le strade di Barcellona gruppi organizzati di fascisti o nazionalisti spagnoli rispondono aggredendo. Sono diverse le segnalazioni che arrivano attraverso i social. Basta urlare viva l'indipendenza e vieni aggredito, oppure essere oggetto di uno schifoso sputo. 

Non si nascondono nelle loro gestualità.




Alla bandiera spagnola si contrappone quella catalana. L'antifascismo dovrebbe mirare all'internazionalismo, andare oltre gli sterili e banali processi di rivendicazione territoriale, secessioniste. La democrazia è stata violata, avrebbe potuto lo Stato centrale lasciar votare, anche perchè l'esito non sarebbe stato così scontato come invece lo sarà dopo la repressione spagnola. Ciò a prescindere di come e dove si voterà. Oramai il plebiscito è garantito.  E ciò pare essere anche l'occasione delle occasioni per Madrid per annientare definitivamente l'autonomia catalana, mai digerita.  Ma i catalani non si faranno mettere i piedi sulla testa. Si è a rischio di una guerra civile? Questo è quello che si inizia a domandare la gente comune. La comunità internazionale ha intenzione di continuare a rimanere indifferente?

Marco Barone

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