L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

Gorizia una Lampedusa del nord? La certificazione del fallimento dell'accoglienza diffusa



Guardando i dati degli sbarchi tra luglio ed agosto 2017 ad Augusta risultano essere sbarcati 14.145 migranti, seguita da altre decine di porti come Catania 12 mila sbarchi, Vibo 5 mila sbarchi per arrivare per ultimo a Bari con 891 sbarchi. Numeri mensili che a Gorizia ed in tutto il FVG non si vedranno mai. Ricordo ancora quando si discuteva  sulla possibilità dell'intervento di MSF a Gorizia e le irritazioni di alcuni politici perchè dissero che Gorizia rischiava di diventare la Lampedusa del nord. Ora però viene considerata l'ipotesi di una neanche piccola e forse neanche minuscola, visti i reali numeri del fenomeno, di Lampedusa del nord perchè si possa avviare in parole povere un regime di sfollamento dei migranti che a Gorizia ed in tutta la sua ex provincia non riescono a trovare spazio. 
Ed il tutto dove forse l'omissione di soccorso è diventata un vero optional che non vale per tutti e nei confronti di tutti. E' evidente che la proposta come emersa in chiave istituzionale è il frutto della disperazione e del totale fallimento dell'accoglienza diffusa. La prefettura di Gorizia ha voluto evitare l'utilizzo del pugno duro e lo scontro istituzionale con i Comuni che dicono no e con una città di Gorizia che non muove un dito, salvo gli immancabili volontari, per i "fuori convenzione" ergo fuori da Gorizia. E ricorrere allo strumento della terra di sbarco è l'ultimo tentativo, l'ultimo urlo, che altro non è alla fine dei conti che la piena certificazione del totale fallimento dell'accoglienza diffusa in alcune zone del FVG. In tutto ciò non ci si deve dimenticare che i rifugiati riconosciuti come tali sono a tutti gli effetti potenziali cittadini italiani perchè una volta ottenuto lo status di rifugiato se risiedono da almeno 5 anni in Italia possono richiedere la cittadinanza senza aspettare i canonici 10 anni. I potenziali e futuri "nuovi" cittadini italiani ed indirettamente europei come li stiamo preparando a divenire tali? Lasciandoli in mezzo alla strada? Negandogli l'insegnamento dell'italiano? Favorendo l'emarginazione? Invitandoli ad andarsene?  Con situazioni di degrado sociale pieno? Quale reale e diffuso processo di integrazione laico e non religioso? Quale processo reale di formazione ed istruzione? Ad ogni omissione, od azione, seguirà sempre un determinato ed inevitabile effetto.
Marco Barone 

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