Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

Se l'Italia è percepito come il Paese più omofobo nella UE.Viva l'Italia moderna e tollerante


La Commissione sull’intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio è stata istituita nel maggio 2016 ed è stata intitolata, nel luglio successivo, a Jo Cox , deputata presso la Camera dei Comuni del Regno Unito uccisa il 16 giugno 2016. 

La relazione finale è stata approvata dalla Commissione nella seduta del 6 luglio 2017. La relazione finale è stata approvata dalla Commissione nella seduta del 6 luglio 2017 , dopo 14 mesi di lavoro nel corso dei quali sono stati auditi 31 soggetti ed acquisiti 187 documenti (studi, ricerche, pubblicazioni monografiche, raccolte di dati, position papers).

La voce omofobia contiene dei dati che fotografano in modo deprimente la situazione in essere in Italia, che a detta di molti sarebbe un Paese moderno e tollerante.

Il 24,8% ha perplessità sul fatto che persone con orientamento omosessuale rivestano una carica politica. Questa percentuale sale al 28,1% nel caso di un medico e al 41,4% nel caso di insegnante di scuola elementare.

Il 43% ritiene che i gay siano uomini effeminati, e il 38% che le lesbiche siano donne mascoline. Il 25 % considera l’omosessualità una malattia. Il 20% ritiene poco o per niente accettabile avere un collega, un superiore o un amico omosessuale.

Il 40,3% delle persone LGBTI è stato discriminato nel corso della vita: il 24% a scuola o università, il 29,5% nel corso di una ricerca di lavoro, il 22,1% sul lavoro.

Il 10,2% è stato discriminato nella ricerca di una casa da affittare o acquistare; il 14,3% nei rapporti col vicinato; il 10,2% nel rivolgersi a servizi socio-sanitari (da un medico, un infermiere o da altro personale sanitario) e il 12,4% in locali, uffici pubblici o mezzi di trasporto , il 23% della popolazione omosessuale/bisessuale ha subito minacce e/o aggressioni fisiche a fronte del 13,5% degli eterosessuali.
Analogamente, è stato oggetto di insulti e umiliazioni il 35,5% dei primi a fronte del 25,8% dei secondi. A livello dei social media, le persone LGBTI sono a pari merito con i migranti come oggetto d’odio nei messaggi su Twitter, secondo l’indagine Vox: rispettivamente nel 10,8% e 10,9% dei casi. 

Secondo un’indagine della agenzia FRA, l’Italia è, nella percezione delle persone omosessuali e transessuali, il Paese più omofobo nella UE, sia che si consideri l’incitamento all’odio e al disprezzo da parte dei politici sia che si consideri l’abitudine di utilizzare un linguaggio offensivo da parte della popolazione. 
Alla faccia del Paese moderno e tollerante.
Marco Barone 

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