L'Egitto continua a non essere dichiarato Paese insicuro ma Giulio non è finito nell'oblio

 Nel sito Viaggiare Sicuri della Farnesina, nella scheda dedicata all'Egitto si continua a leggere che   " Dal 2011 l’Egitto è stato attraversato da profondi rivolgimenti politico-sociali ed il contesto politico-regionale relativo alla questione palestinese può avere riflessi sulla stabilità sociale e movimenti di protesta. I connazionali che si recano nel Paese per motivi professionali, di studio o turistici, devono essere pienamente consapevoli di tale contesto generale, così come dei rischi di detenzione o di altre misure coercitive connesse alla partecipazione ad attività politiche o anche soltanto a discussioni potenzialmente ricollegabili al contesto politico interno, come dimostra l’omicidio di Giulio Regeni. Come noto, nel 2016, è stato rinvenuto, vicino al Cairo, il corpo del giovane ricercatore italiano, torturato e barbaramente ucciso". I rapporti commerciali tra Italia ed Egitto continuano ad essere consolidati, si stipulano anche accordi...

Le 5 sfide per il mondo dei servizi segreti nell'area mediterranea



 
Il 22 giugno si è tenuto, nella sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma, il convegno Med2035 – La trasformazione degli scenari geopolitici, organizzato dalla Cattolica, con la direzione scientifica del Centro di Ricerche sul Sistema Sud e il Mediterraneo Allargato (CRiSSMA), ed in collaborazione con il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) della Presidenza del Consiglio. All'interno del convegno, come si può leggere sul sito Sicurezza nazionale è stato pubblicato un sintetico report ove emergono alcune questioni importanti.
 
L'area mediterranea è "l’unica regione del mondo nella quale si affacciano contemporaneamente cinque diversi tipi di sfide." Sfide che interessano ovviamente anche il complesso mondo dell'Intelligence. 
 
Quali queste sfide?
 
1) sfida convenzionale: "costituita dalla necessità di gestire in termini di un ’ritorno al passato’ inopinato le crisi geopolitiche, con l’attivismo rinnovato delle antiche potenze imperiali (Russia, Iran e Turchia) e l’ingresso in scena di attori nuovi come la Cina."
 
2) sfida per la ‘democratizzazione della violenza’:  "la dispersione di capacità militari presso attori non statali in grado di sferrare colpi tali da provocare la reazione dei principali protagonisti del sistema internazionale."
 
3) sfida politico/securitaria: " afferisce anzitutto ai teatri operativi attivi (guerra all’ISIS in Siria e Iraq), ed anche a tutti quei Paesi dell’area che presentano oggi un quadro non altrettanto difficile, ma, nondimeno, suscettibile di evolversi in maniera problematica."
 
4) sfida identitaria: "si  riferisce all’intelligence, alla capacità di metabolizzare l’inevitabile porosità dei confini esterni dell’Unione Europea ed alla correlata tentazione, che continua ad allignare nelle nostre società, di cedere alla governance dell’inquietudine anziché affrontare le vere cause dei problemi."
 
5)  sfida sulla crisi di leadership: "con la messa in discussione dell’ordine liberale internazionale e con l’Europa che fatica a ritrovare il suo cammino."
 
Marco Barone
 

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