Il Comune di Ronchi "adotti" la tomba storica della famiglia Fontanot e le tombe storiche a rischio oblio del cimitero

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Il territorio ronchese durante le drammatiche vicende della seconda guerra mondiale ha pagato dazio pesantemente soprattutto per il contributo dato da diverse famiglie nella lotta di liberazione. Decine di famiglie hanno visto spezzato il proprio legame, non hanno potuto veder crescere i propri figli, fratelli, sorelle perchè la guerra non conosce pietà alcuna. Tra le famiglie che maggiormente hanno lasciato il segno nella storia non solo locale ma anche internazionale c'è sicuramente quella dei Fontanot. Su cui sono stati scritti diversi libri, realizzati documentari e intitolate vie in diverse località. Eppure al cimitero di Ronchi non si può restare indifferenti allo stato attuale in cui si trova la tomba dei Fontanot. Scritte purtroppo totalmente illeggibili e alcuni segni di cedimento della struttura tombale. In quella tomba, si riportano i nomi di Fontanot Regina, Fonanot Licio, Fontanot Giovanni, Fontanot Maria, Fontanot Enea, Fontanot Armido, Fontanot Vinicio e Fontanot ed ...

Guerra tra Comune di Monfalcone e Regione:Verrà aperto uno sportello per il lavoro alla Fincantieri di Monfalcone

Pochi posti di lavoro, precari, hanno determinato una situazione a dir poco vergognosa, dove ognuno cercava di portar l'acqua al proprio mulino. Sicuramente è innegabile che quando ha vinto la destra a Monfalcone qualcosa è cambiato nei rapporti con Fincantieri, i toni son mutati, poi se questo faccia parte di una scena teatrale politica o meno saranno i cittadini a valutarlo. Così come è innegabile che la sinistra governativa è costretta a rincorrere. Ed ecco una risposta. L'Agenzia regionale per il lavoro aprirà in via sperimentale uno sportello all'interno del sito produttivo della Fincantieri di Monfalcone per facilitare l'incrocio tra la domanda e l'offerta di impiego.
L'iniziativa rientra in un processo di concertazione tra varie parti ed il detto sportello aprirà in via sperimentale una volta a settimana.
Una manovra politica sostenuta dalla Regione per sfidare sul terreno il Sindaco di Monfalcone e sottrarre materia di propaganda politica?
Non funzionava bene già il sistema dell'agenzia regionale per il lavoro? Che prevedeva già, tra le altre cose, quella che è stata definita come una task force dedicata esclusivamente all'incrocio di domanda e offerta proveniente dall'area del monfalconese.

Probabilmente non è stato capito che certi lavori, in certe condizioni, sicuramente non li vuol svolgere nessuno, meglio disoccupati che precari, con un lavoro con gli annessi e connessi ben noti e con diritti risicati, meglio tutelarsi la salute che rovinarsi la salute per quattro soldi.
E per questo motivo continueranno ad attingere manovalanza prevalentemente straniera, perchè più disposta a lavorare in certe condizioni, ma tutto ciò prima o poi dovrà finire, perchè arriverà il momento in cui anche questi lavoratori si sindacalizzeranno, inizieranno a rivendicare i loro diritti ed allora forse si racconterà una nuova storia e non si assisterà più al triste e deprimente teatro di chi rivendica pochi posti di lavoro ultra-precari in un territorio con una disoccupazione enorme e dove sono stati una infinità a morir per il lavoro per la bestia nera dell'amianto.

Marco Barone 

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