La coperta è corta, o meglio è corta per la fascia debole della società,
visto che in questo mondo i soldi ci sono, ma sono metodicamente e
sistematicamente non redistribuiti, vi è una concentrazione di risorse
paurosa nelle mani di poche persone, i ricchi sempre più ricchi, ceto
medio sulla via dell'estinzione e poveri sempre più poveri. E la scuola è
il primo terreno dove emergono queste problematicità. Una scuola dove
ancora oggi vi è chi non può, per diversi motivi, pagare la mensa al
proprio figlio. Eppure un sistema sociale degno di tal nome, e l'Italia
è sempre stata all'avanguardia in tal senso, dovrebbe garantire la
gratuità delle mense nella scuola dell'obbligo a tutti i suoi studenti,
cosa che a dire il vero nel mondo accade in un paio di Paesi. Italia
dove le risorse si sperperano in mille modi, tra mafie e corruzione ed
opere grandi per la loro inutilità ed immense per lo sperpero. Nella scuola nel corso degli anni si è assistito ad un
drastico taglio delle risorse, si investe poco e quando si investe ciò
accade in cattiva maniera. La politica del bonus è stata fallimentare
come la "buona scuola", pessima legge scritta da un pessimo legislatore
che di scuola capisce veramente poco. Una scuola dove però le risorse
vengono sprecate in progetti inutili, ed i progetti son stati
spesso dannosi per la scuola pubblica, una scuola dove i privati,
entrano sempre con più facilità, perchè se vuoi un computer, se vuoi il
wi-fi la risorsa economica si chiama sponsor privato. Quanto denunciato
dalla Croce Rossa di Gorizia è grave. Sul Piccolo di Gorizia si è
riportato che sono sempre di più le famiglie in cerca di assistenza,
sono stati spesi circa 4 mila euro, ed è emerso che «gli insegnanti
chiedono cose come
le copertine colorate color pastello o le penne cancellabili. Sembrano
banalità, ma hanno costi maggiori e se gli alunni non le hanno, vengono
presi in giro o, comunque, si sentono diversi dagli altri». Ora io non
so a cosa servano le copertine colorate color pastello, una riflessione
andrebbe fatta sull'utilizzo delle penne cancellabili, ma è a questo che
ci siamo ridotti? E quale collegialità sussiste all'interno della
scuola in materia? Nel perdurante periodo di crisi economica e sociale si deve essere
tutti più attenti e sensibili, perchè la scuola è un terreno dove prima
di ogni altrove si vedono le differenze sociali e la scuola deve operare
per l'inclusione e non per l'esclusione, che può passare anche da una
semplice penna o quaderno, ma nell'Italia che si divora le risorse,
quanto è tollerabile che i bambini non possano permettersi una penna
cancellabile? I quaderni? Strumenti di "lavoro" per il diritto allo
studio?
Marco Barone
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