La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Gorizia denuncia della Croce Rossa: maestre esigenti, troppe spese per famiglie. Una riflessione



La coperta è corta, o meglio è corta per la fascia debole della società, visto che in questo mondo i soldi ci sono, ma sono metodicamente e sistematicamente non redistribuiti, vi è una concentrazione di risorse paurosa nelle mani di poche persone, i ricchi sempre più ricchi, ceto medio sulla via dell'estinzione e poveri sempre più poveri. E la scuola è il primo terreno dove emergono queste problematicità. Una scuola dove ancora oggi vi è chi non può, per diversi motivi, pagare la mensa al proprio figlio. Eppure un sistema sociale degno di tal nome, e l'Italia è sempre stata all'avanguardia in tal senso, dovrebbe garantire la gratuità delle mense nella scuola dell'obbligo a tutti i suoi studenti, cosa che a dire il vero nel mondo accade in un paio di Paesi. Italia dove le risorse si sperperano in mille modi, tra mafie e corruzione ed opere grandi per la loro inutilità ed immense per lo sperpero. Nella scuola nel corso degli anni si è assistito ad un drastico taglio delle risorse, si investe poco e quando si investe ciò accade in cattiva maniera. La politica del bonus è stata fallimentare come la "buona scuola", pessima legge scritta da un pessimo legislatore che di scuola capisce veramente poco. Una scuola dove però le risorse vengono sprecate in progetti inutili, ed i progetti son stati spesso dannosi per la scuola pubblica, una scuola dove i privati, entrano sempre con più facilità, perchè se vuoi un computer, se vuoi il wi-fi la risorsa economica si chiama sponsor privato.  Quanto denunciato dalla Croce Rossa di Gorizia è grave. Sul Piccolo di Gorizia si è riportato che sono sempre di più le famiglie in cerca di assistenza, sono stati spesi circa 4 mila euro, ed è emerso che  «gli insegnanti  chiedono cose come le copertine colorate color pastello o le penne cancellabili. Sembrano banalità, ma hanno costi maggiori e se gli alunni non le hanno, vengono presi in giro o, comunque, si sentono diversi dagli altri». Ora io non so a cosa servano le copertine colorate color pastello, una riflessione andrebbe fatta sull'utilizzo delle penne cancellabili, ma è a questo che ci siamo ridotti? E quale collegialità sussiste all'interno della scuola in materia? Nel perdurante periodo di crisi economica e sociale si deve essere tutti più attenti e sensibili, perchè la scuola è un terreno dove prima di ogni altrove si vedono le differenze sociali e la scuola deve operare per l'inclusione e non per l'esclusione, che può passare anche da una semplice penna o quaderno, ma nell'Italia che si divora le risorse, quanto è tollerabile che i bambini non possano permettersi una penna cancellabile? I quaderni? Strumenti di "lavoro" per il diritto allo studio?

Marco Barone

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