La ciminiera di Monfalcone va salvaguardata non demolita

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In Italia spesso si preferisce inseguire la via della tabula rasa, dell'annientamento, del vuoto, per dare spazio al nuovo che sormonta e travolge tutto ciò che è stato nel bene e nel male. Ci sono manufatti che hanno segnato la vita e la quotidianità di una comunità. Ci sono manufatti architettonici che caratterizzano i luoghi ed uno di questi è indiscutibilmente la ciminiera di Monfalcone di cui si apprende che nel 2027 avverrà la sua demolizione. Qui non è chiaramente in discussione la riconversione della centrale attuale ma di ciò che esteticamente, simbolicamente, rappresenta quel manufatto enorme di circa 150 metri circa realizzato nel secolo scorso e che andrebbe preservato piuttosto che spazzato via. Quel manufatto potrebbe essere considerato come ciminiera storica industriale, elemento tipico del paesaggio industriale monfalconese. Perchè non valutarne la sua valorizzazione a livello conservativo, anche come elemento storico di riflessione di come i processi ...

Gorizia denuncia della Croce Rossa: maestre esigenti, troppe spese per famiglie. Una riflessione



La coperta è corta, o meglio è corta per la fascia debole della società, visto che in questo mondo i soldi ci sono, ma sono metodicamente e sistematicamente non redistribuiti, vi è una concentrazione di risorse paurosa nelle mani di poche persone, i ricchi sempre più ricchi, ceto medio sulla via dell'estinzione e poveri sempre più poveri. E la scuola è il primo terreno dove emergono queste problematicità. Una scuola dove ancora oggi vi è chi non può, per diversi motivi, pagare la mensa al proprio figlio. Eppure un sistema sociale degno di tal nome, e l'Italia è sempre stata all'avanguardia in tal senso, dovrebbe garantire la gratuità delle mense nella scuola dell'obbligo a tutti i suoi studenti, cosa che a dire il vero nel mondo accade in un paio di Paesi. Italia dove le risorse si sperperano in mille modi, tra mafie e corruzione ed opere grandi per la loro inutilità ed immense per lo sperpero. Nella scuola nel corso degli anni si è assistito ad un drastico taglio delle risorse, si investe poco e quando si investe ciò accade in cattiva maniera. La politica del bonus è stata fallimentare come la "buona scuola", pessima legge scritta da un pessimo legislatore che di scuola capisce veramente poco. Una scuola dove però le risorse vengono sprecate in progetti inutili, ed i progetti son stati spesso dannosi per la scuola pubblica, una scuola dove i privati, entrano sempre con più facilità, perchè se vuoi un computer, se vuoi il wi-fi la risorsa economica si chiama sponsor privato.  Quanto denunciato dalla Croce Rossa di Gorizia è grave. Sul Piccolo di Gorizia si è riportato che sono sempre di più le famiglie in cerca di assistenza, sono stati spesi circa 4 mila euro, ed è emerso che  «gli insegnanti  chiedono cose come le copertine colorate color pastello o le penne cancellabili. Sembrano banalità, ma hanno costi maggiori e se gli alunni non le hanno, vengono presi in giro o, comunque, si sentono diversi dagli altri». Ora io non so a cosa servano le copertine colorate color pastello, una riflessione andrebbe fatta sull'utilizzo delle penne cancellabili, ma è a questo che ci siamo ridotti? E quale collegialità sussiste all'interno della scuola in materia? Nel perdurante periodo di crisi economica e sociale si deve essere tutti più attenti e sensibili, perchè la scuola è un terreno dove prima di ogni altrove si vedono le differenze sociali e la scuola deve operare per l'inclusione e non per l'esclusione, che può passare anche da una semplice penna o quaderno, ma nell'Italia che si divora le risorse, quanto è tollerabile che i bambini non possano permettersi una penna cancellabile? I quaderni? Strumenti di "lavoro" per il diritto allo studio?

Marco Barone

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