A proposito della provincia di Gorizia/Monfalcone o ....Isontina

  IN FVG si è registrata in materia di province una situazione bizzarra. Prima le aboliscono, poi nascono le UTI, poi gli EDR, poi si propone il ritorno a ciò che è stato abolito il tutto in una regione che deve fare i conti con un calo demografico devastante forse la migliore soluzione sarebbe quella di costituire la provincia autonoma di Trieste e di Udine, sul modello del Trentino Alto Adige/ Südtirol inglobando l'Isontino o nella provincia di Trieste o in quella di Udine? Intanto, giunge la proposta della costituzione della provincia di Gorizia/Monfalcone. Ogni volta che si tocca il nome di qualcosa, si scatena sempre un putiferio, il merito però di questa proposta, a prescindere dal nome, è quello di aver acceso l'attenzione sul fatto che vi è la necessità di unire un territorio diviso come non mai. Da un lato hai Monfalcone che va oltre i 30 mila abitanti, dall'altro Gorizia che scende sotto la soglia dei 34 mila abitanti. Da un lato hai Monfalcone centrica, in qu

"Qua semo a Trieste e no se parla s'ciavo, qua se parla triestin e italian"


"Qua semo a Trieste e no se parla s'ciavo, qua se parla triestin e italian". Non mi sorprende la denuncia effettuata sul Piccolo di Trieste e pubblicata come lettera del giorno. Solo che questa volta chi ha subito tale aggressione verbale razzista ha avuto il coraggio di prendere carta e penna e scrivere e denunciare pubblicamente quanto accaduto. Diverse volte per i muri di Trieste sono apparse scritte che riportavano quel concetto bestiale e puntualmente e giustamente venivano rimosse. Ma non mi sorprende, perchè ciò in linea con i tempi. Tempi dove se un reato viene compiuto da un migrante viene percepito socialmente come più deprecabile rispetto a quello compiuto da un comune cittadino italiano. Tempi dove l'omofobia è una normalità, dove un Gay pride non può passare per ragioni di opportunità innanzi ad un Duomo, tempi dove qualcuno propone processioni riparatorie per sanare il peccato della marcia dell'amore del Gay pride.  Tempi dove ritornano i pregiudizi contro i meridionali, tempi dove gli stereotipi passando per la via dell'ironia si fanno sempre più spazio. Tempi dove il concetto improprio della memoria condivisa ha sdoganato storicamente le peggiori memorie revisionistiche dal punto di vista storico.  Tempi dove si continuano ad affermare concetti che vedono lo sloveno come una sorta di entità estranea e a volte totalmente estraneo al nucleo urbano cittadino di Trieste. Tempi dove realtà associative che hanno fatto della lotta contro il bilinguismo la loro ragione di esistere continuano in modo antistorico a trovare legittimazione istituzionale ed anche nelle nostre scuole. I tempi bui questo territorio li ha ben conosciuti, ha reagito ed i valori supremi di libertà, uguaglianza e fratellanza in un certo periodo storico hanno avuto la meglio. Ma ora si assiste ad una mera involuzione ed il razzismo dilaga e la diga dell'antirazzismo è sempre più fragile, argillosa.  Tempi dove l'ideale della democrazia ha rivelato tutte le sue contraddizioni ed oggi è ai minimi storici di effettività.  Ma chi professa questo odio, questa intolleranza, chi ha come dogma, consapevole o meno, il razzismo, deve sapere che è sempre stato dalla parte sbagliata della storia e che è sempre stato sconfitto e verrà sconfitto e non si rimarrà più in silenzio, perchè nulla deve essere sottovalutato ed ogni segnale di razzismo andrà denunciato, sempre, perchè il silenzio e l'indifferenza o l'omertà favoriscono questo squallore.

Marco Barone

Commenti

  1. Mi dispiace x voi ma tutto l,altipiano Triestino e nn è di origini Slovene,tutti gli anziani con i loro cognomi originali sonoSLOVENI,che vi vada bene o no,

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