La ciminiera di Monfalcone va salvaguardata non demolita

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In Italia spesso si preferisce inseguire la via della tabula rasa, dell'annientamento, del vuoto, per dare spazio al nuovo che sormonta e travolge tutto ciò che è stato nel bene e nel male. Ci sono manufatti che hanno segnato la vita e la quotidianità di una comunità. Ci sono manufatti architettonici che caratterizzano i luoghi ed uno di questi è indiscutibilmente la ciminiera di Monfalcone di cui si apprende che nel 2027 avverrà la sua demolizione. Qui non è chiaramente in discussione la riconversione della centrale attuale ma di ciò che esteticamente, simbolicamente, rappresenta quel manufatto enorme di circa 150 metri circa realizzato nel secolo scorso e che andrebbe preservato piuttosto che spazzato via. Quel manufatto potrebbe essere considerato come ciminiera storica industriale, elemento tipico del paesaggio industriale monfalconese. Perchè non valutarne la sua valorizzazione a livello conservativo, anche come elemento storico di riflessione di come i processi ...

Se Obama accoglie con sorrisi Trump mentre la piazza protesta




Non verranno dimenticate le immagini del saluto di Obama, nobel per la pace, a Trump. Non è solo una questione di rispetto istituzionale, ma altro. Sorrisi, abbracci, pacche sulle spalle, e poi ancora applausi al discorso di Trump, così come applaudiranno Bush, e Bill Clinton. Quel Bill Clinton che nel 1994 ha dato il via al vergognoso muro con il Messico che esiste in gran parte da lungo tempo. Ma che l'Occidente ha fatto finta di non ricordare, anzi, lo aveva proprio rimosso, e quando Trump in modo provocatorio disse che lo avrebbe fatto costruire ai messicani, apriti cielo. Incoerenza. Trump, il nazista, il fascista, il razzista, eppure viene accolto come si accoglie una persona normale, certamente non razzista, o nazista o fascista.
Ed il tutto mentre la piazza protesta.
Una piazza incazzata, giustamente, per le parole espresse in più di una occasione dal destro Trump, ma non è dato sapere se questa piazza si sarebbe ugualmente attivata nel caso di vittoria della guerrafondaia Clinton.  Tanti dubbi sorgono sul punto. America, democrazia, governata da un sistema famigliare molto pesante e potente. Trump non avrà avuto la maggioranza dei voti degli americani, ma ha vinto.Così come oggi, 20 gennaio, ha vinto tutta l'ipocrisia di un sistema politico, che con applausi, sorrisi ed abbracci, si allontana ancora di più dalla società che ha visto in Trump un pericolo reale. Non è una questione di galanteria politica. In questo contesto era necessario mantenere almeno un minimo grado di "freddezza". Ma così non è stato. Verrebbe da pensare che il tutto sia solamente una grande mascalzonata politica.

Marco Barone

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