A proposito della provincia di Gorizia/Monfalcone o ....Isontina

  IN FVG si è registrata in materia di province una situazione bizzarra. Prima le aboliscono, poi nascono le UTI, poi gli EDR, poi si propone il ritorno a ciò che è stato abolito il tutto in una regione che deve fare i conti con un calo demografico devastante forse la migliore soluzione sarebbe quella di costituire la provincia autonoma di Trieste e di Udine, sul modello del Trentino Alto Adige/ Südtirol inglobando l'Isontino o nella provincia di Trieste o in quella di Udine? Intanto, giunge la proposta della costituzione della provincia di Gorizia/Monfalcone. Ogni volta che si tocca il nome di qualcosa, si scatena sempre un putiferio, il merito però di questa proposta, a prescindere dal nome, è quello di aver acceso l'attenzione sul fatto che vi è la necessità di unire un territorio diviso come non mai. Da un lato hai Monfalcone che va oltre i 30 mila abitanti, dall'altro Gorizia che scende sotto la soglia dei 34 mila abitanti. Da un lato hai Monfalcone centrica, in qu

Troppi stranieri nelle scuole di Monfalcone? Basta realizzare un progetto di accoglienza condiviso

Leggendo i dati del MIUR emerge che in Italia si conferma un costante e significativo incremento nelle iscrizioni degli alunni stranieri si è passati infatti da 196.414 alunni nell’a.s. 2001/02 (2,2% della popolazione complessiva) agli 814.187 dell’a.s. 2014/15, pari al 9,2% del totale. Gli iscritti stranieri fra il 2009/10 e il 2014/15 sono cresciuti del +20,9% a fronte di una diminuzione pari al -2,7% fra gli italiani. 
Un dato particolarmente significativo è che gli alunni stranieri ma nati nel nostro paese costituiscono ormai da qualche anno la maggioranza, raggiungendo nel 2014/15 il 55,3% degli iscritti stranieri: tale percentuale sale addirittura all’84,8% nella scuola dell’infanzia. Con riferimento alla distribuzione territoriale in Italia, i dati mostrano una maggior concentrazione dei minori soli nelle regioni maggiormente esposte al fenomeno degli arrivi via mare e in quelle in cui sono presenti grandi città. Tra le principali regioni di accoglienza: Sicilia (4.109); Calabria (1.126); Puglia (1.102); Lazio (934), Lombardia (931), Emilia Romagna ( 783), Toscana (521). Dati significativi che se armonizzati con il quadro immigratorio ed emigratorio come sussistente in Italia verrebbe da dire che se non ci fossero gli studenti stranieri, visto che gli italiani continuano ad emigrare, molte delle nostre scuole rischierebbero la chiusura e molti docenti e non solo perderebbero il lavoro. Come affrontano il tutto in queste zone interessate da rilevanti processi immigratori? Con protocolli di accoglienza, che immagino esistono anche a Monfalcone. Quale il compito di questi protocolli? Rendere fluido e condiviso nelle sue tappe essenziali il momento dell’inserimento degli alunni stranieri sia all’inizio dell’anno scolastico, sia in corso d’anno; scandire le fasi dell’inserimento e promuovere dispositivi per l’accoglienza; definire e precisare ruoli, funzioni, procedure e modalità di intervento. Sorgono alcune perplessità in merito alle lamentazioni che emergono ultimamente sulla questione di Monfalcone. Ma il problema è che vi è una concentrazione nelle scuole del centro? E se questa fosse maturata solo in quelle periferiche, si direbbero le stesse cose? Sicuramente avere una dirigenza non in reggenza sarebbe importante, ma è relativa e non determinante come questione. Dipende da come viene affrontata l’accoglienza e l’inserimento nelle singole scuole a livello collegiale, senza dimenticarci che esiste il problema della scuola dell’infanzia. Quanti gli stranieri che le frequentano? E’ forse da qui che si dovrebbe partire, per iniziare ad avere un primo approccio con la lingua italiana, ed il Comune in ciò avrebbe un ruolo importante, ma non vorrei che poi qualcuno dicesse che vi sono troppi studenti stranieri all’infanzia. Perché se così fosse, allora il problema sarebbe di ben altro tenore e colore.

Marco Barone

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