La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

"Nei social si assiste a deumanizzazione del linguaggio" la denuncia di Carta di Roma

Una denuncia senza mezzi termini quella che emerge nel rapporto di Carta di Roma per il 2016, in materia di razzismo ed immigrazione in Italia.  "Su Twitter si assiste a una sguaiata  deumanizzazione del linguaggio: compaiono insulti razzisti e  sessisti violentissimi. Da “razzisti contro gli italiani”, e così via con un campionario infinito di fraseggi  e luoghi comuni infarciti di commenti razzisti e discorsi di odio.  È sui social, più che sui media  tradizionali, che il dialogo sfocia in conflitto verbale aperto. A colpi di insulti razzisti e sessisti  violenti. Mentre le opinioni degenerano in un conflitto virtuale fra posizioni e parti diverse e  opposte." Cose note, lo constatiamo ogni giorno, però forse è il momento perchè abbia luogo una grande ed organizzata forma sostanziale di censura. Ai razzisti, e similari, non va riconosciuto alcun diritto di parola, altrimenti è inutile continuare a lamentarsi, tanto queste persone non cambieranno mai idea con nessuna operazione "messianica". Censurare non significa nascondere sotto il tappeto la polvere dell'odio razziale, del razzismo, dei neofascismi e neonazismi, ma significa limitare il danno frenando usi e costumi e linguaggi che minano la pacifica convivenza e la democrazia.

Marco Barone


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