Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Scuola: ma quando l'Invalsi chiede il dialetto parlato a casa non si comporta come gli inglesi?

Ha creato uno scandalo ed acceso i rapporti diplomatici tra Roma e Londra il fatto che nel Regno Unito in alcune scuole è stato chiesto se lo studente è italiano, napoletano, siciliano. Ciò a differenziare la provenienza territoriale con lo scopo di fornire ai bambini ed eventualmente ai genitori la necessaria assistenza linguistica nell'apprendimento dell'inglese. Quando l'italiano viene attaccato all'estero, apriti cielo. Ma quando ciò, in modo similare, accade a casa nostra, tutti zitti? L'Invalsi nel suo questionario studente chiede espressamente di venire a conoscenza della lingua parlata a casa. Il motivo? "La domanda che indaga quali figure aiutino gli studenti del 1° ciclo nel fare i compiti per casa (adattata dall’indagine PIRLS 2006) dà anch’essa informazioni sul supporto familiare nello studio. Come ulteriore indicatore di opportunità di sostegno familiare nei compiti, oltre che di rinforzo domestico della lingua usata a scuola, è stata inserita in tutti i questionari una domanda sulla lingua parlata a casa. L’interesse è rivolto non solo all’uso in famiglia di una lingua straniera, ma anche all’utilizzo prevalente di un dialetto".Gli intenti, come si può vedere, sono gli stessi degli inglesi. Perché qui non indignarsi?  Si obietterà, ma non hanno mica chiesto se sei napoletano, veneto, siciliano, o chissà cosa. Ne siamo certi? Nel momento in cui ti viene chiesto il dialetto parlato a casa si realizza la medesima fattispecie che ha creato tanto scalpore nel Regno Unito. Almeno questo è quanto io penso.
 Marco Barone @ilKontrastivo


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