Nel 2026, 80 anni dalla strage di Vergarolla, come per la strategia della tensione, senza verità, anche se non si era più in Italia

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  Ancora oggi non c'è una lapide istituzionale che ricordi a dovere le vittime della strage di Vergarolla di cui non si conosce il numero esatto dei morti, 64 furono  le vittime identificate. Quanto accaduto il 18 agosto del 1946 ha lasciato il segno indelebile nella storia delle complesse vicende del confine orientale spesso strumentalizzate per revisionismi storici, nazionalismi nostalgici, che nulla c'entrano con la verità e la giustizia negata alle vittime di quel fatto drammatico. Come accaduto durante lo stragismo neofascista durante la strategia della tensione, praticamente non vi è stata alcuna verità, nessuna inchiesta degna di nota. Solo supposizioni, teorie, ipotesi, spesso istanze degne di ultras più che di seguaci della verità. Quel fatto tragico è stato chiaramente utilizzato dalla retorica revisionista per le proprie battaglie ideologiche anticomuniste e contro la Jugoslavia comunista di Tito. Quando accadde quel fatto, Pola, era una zona enclave all'interno ...

La Serbia sempre più vicina all'America

Mentre in Europa cresce la voglia di uscire dall'Unione Europea, con una Gran Bretagna letteralmente spaccata in due sul Brexit, la Serbia pare voler andare in una direzione diversa ed opposta, anche se all'interno del Paese sono in tanti a non voler l'entrata nell'Unione Europea. Continuano le aperture di diversi Paesi per l'entrata di Belgrado nell'Unione Europea, l'ultima è stata della Germania, che poi è quella che più conta in Europa. E' più che evidente che l'entrata della Serbia nell'Unione Europea favorirà una mera estensione della NATO in quell'area. Serbia che in questo periodo si muove con un piede in due scarpe, cercando di mantenere rapporti con la Cina, con la Russia e con l'America, gioco che sarà possibile sicuramente fino alle prossime presidenziali americane il cui esito sarà importante anche per questa zona. E' partito da Belgrado, dopo 24 anni, il primo volo per New York, volo che servirà certamente a rinforzare i rapporti ed i legami tra l'America e la Serbia, legami che si estendono anche nel mondo della cultura, con la cineteca di Belgrado che ha ospitato l'eredità di Hollywood di Karl Malden a cui nel 2013 venne proposta l'intitolazione di una via a Belgrado. Una cosa è certa, la Russia non rimarrà a guardare. Potrebbe la Serbia ambire a divenire un Paese che favorirà il dialogo tra Russia ed Occidente? Od il suo destino sarà quello di essere l'ultima barriera e frontiera della NATO contro la Russia?

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