La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

La battaglia della Neretva un film sulla resistenza Jugoslava da trasmettere in prima serata


Su Rai Movie, nella serata del 12 marzo 2016, è stato trasmesso il bellissimo film sulla resistenza Jugoslava, la battaglia della Neretva. Un film girato dalla e nella Jugoslavia in collaborazione con l'Italia e la Germania, un film lungo alcune ore ma importante. Importante perchè evidenzia chi e cosa hanno dovuto affrontare i partigiani Jugoslavi. Gli occupanti nazisti, fascisti, i collaborazionisti cetnici, ustascia. La forza della resistenza è data dall'amore e dall'unione con il popolo. Un popolo unito contro gli invasori che hanno compiuto brutalità immense in Jugoslavia. Massacrato civili, i civili non andranno risparmiati, si dirà nel film, da parte nazifascista, perché poi si rivolteranno contro gli occupanti. La musica svolgerà un ruolo determinante, nei momenti di peggior sconforto sarà attraverso la musica, il canto della resistenza, che si ritroverà il coraggio di osare per la libertà.
Tante le frasi che potremmo definire epiche come questa: " un Paese che non ama la propria lingua e la propria poesia non merita la libertà". Un Film che per alcuni è di propaganda, ma verrebbe da dire quanti sono i film che parlano di guerra e che non sono di propaganda? Un Film che per essere del 1969 lo si riesce a vedere fino alla fine, pur in alcuni punti ripetitivo, e con alcune scene non proprio da Oscar, si potrebbe dire. Ma poco importa. Quello che conta è che è un film sulla resistenza, che trasmette bene il messaggio della resistenza. Unità, donne in prima fila, solidarietà, voglia di libertà. Gli ordini di Tito non verranno mai messi realmente in discussione, cosa che invece accadrà con i nazisti e fascisti e collaborazionisti nei confronti dei loro diretti superiori. Sarà interessante la scena di quando un militare italiano deciderà, volontariamente, di passare tra le fila della resistenza Jugoslava. Ovviamente ci sarà della naturale diffidenza all'inizio. Alla prima messa "in prova" fallirà, perché si rifiuterà di sparare contro i suoi ex camerati italiani, perché lui " ha deciso di passare dalla parte della resistenza jugoslava per avere una Italia libera dal fascismo, per una Jugoslavia libera dal fascismo" ma sparerà solo contro i nazisti. E così sarà e verrà comunque poi ucciso durante un combattimento. Sarà commovente la scena di quando un partigiano perderà un suo compagno di lotta ucciso dai cetnici nella battaglia finale. In quel momento, prenderà il mitra, ed ucciderà alcuni cetnici che si erano arresi. Interverrà un comandante partigiano che lo degraderà e gli dirà" tu da questo momento non sei più un partigiano ma un assassino". 
Il piano Weiss doveva spazzare via la resistenza Jugoslava. Ma il fallimento di quel piano, grazie alla forza della resistenza Jugoslava, con la battaglia della Neretva, segnerà una svolta decisiva che condurrà la Jugoslavia verso la vittoria finale. Il Film è stato girato tra le montagne dell’Erzegovina, tra Dubrovnik e Sarajevo ed è considerato come la più grossa produzione mai intrapresa in Jugoslavia. Collaborarono alla realizzazione del film, per la supervisione, anche  ex comandanti partigiani. L’esercito fornirà quasi 5000 comparse e diverso materiale. Ed elevata è stata la partecipazione anche della popolazione. I film sulla resistenza sono rari, e questo film meriterebbe di essere trasmesso in prima serata nelle reti principali e non secondarie.




Marco Barone 

Commenti

  1. ''...tra le storie terribili degli oltre ottomila sventurati uccisi a Srebrenica, molti dei quali ancora senza una tomba, spicca il paradosso di Nezir Omerovic. Da giovane aveva recitato la parte di un partigiano sgozzato dai fascisti serbi, i cetnici, nel kolossal 'La battaglia della Neretva'. Fatto prigioniero dai serbi nei giorni successivi alla caduta DI Srebrenica, morì proprio in quel modo: Sgozzato dai nuovi cetnici. Il film in cui aveva recitato la propria morte apparteneva al canone rassicurante che oggi potremmo definire il genere 'mai più'...''. Da un articolo apparso su Repubblica nell'agosto 2010 in occasione dei quindici anni dal massacro di Srebrenica...

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