Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

Un pezzo di storia di Trieste verrà riqualificato, l'ex Filodrammatico diventerà centro residenziale

Inaugurato nei primi anni Venti del 1800, centro vitale culturale importante nella Trieste imperiale per poi divenire luogo ove si proiettavano film vietati ai minorenni, l'ex Filodrammatico di Trieste, frequentato abitualmente anche da Svevo, a pochi passi dal Teatro Romano, dal centro città, in condizioni oggi pietose e decadenti, verrà riqualificato. Il 14 dicembre 2015 è stata formalizzata la convenzione,dalla durata di anni venti, con la società che è chiamata ad effettuare i lavori, e l’ammontare del contributo spettante è stato determinato nella misura di complessivi euro 770.000,00, pari al cinquanta per cento della spesa ammissibile con un massimo di euro 30.000,00 per alloggio. Edificio sito in via degli Artisti n. 3. Nel corso della sua storia ha subito diverse mutazioni e modifiche che hanno consentito di destinare parte del pianoterra a ingresso dell’ex Teatro/Cinema Filodrammatico posto sul retro, tra il cortile e la via della Piccola Fornace. Nella relazione che accompagna la convenzione si legge che “La costruzione è stata eseguita con metodologia e materiali tipici della prima metà dell’800 (murature in pietra e laterizi, solai in legno, tetto a falde con struttura portante in legno e copertura con tegole) con caratteristiche architettoniche di un certo pregio fortemente condizionate dall'avanzato stato di degrado intervenuto negli anni per l’assoluta mancanza dei necessari interventi di manutenzione.”
La ristrutturazione dell’edificio, prevede interventi consistenti, visto anche lo stato vergognoso in cui quell'immobile si trova ed anche pericolante, e si cercherà, per quanto possibile di mantenerne lo stile originario. Infatti, ci sarà la pulizia e mantenimento della piccola pensilina e dell’immagine costituente l’ingresso dell’ex teatro Filodrammatico, la sostituzione dei serramenti esterni con elementi di alluminio preverniciato in analogia ai locali commerciali esistenti nel centro storico della città, il ripristino del portone d’ingresso che verrà mantenuto, l’atrio d’ingresso verrà pavimentato in pietra di Aurisina, le scale verranno mantenute nel loro complesso provvedendo al restauro degli scalini, della ringhiera e del corrimano esistenti. La destinazione dell’immobile è residenziale. Insomma lì ove una volta vi era vitalità culturale ed anche piccante, dopo un lungo periodo di ignobile degrado, ritornerà quel luogo in vita, anche se sarà solo di tipo residenziale e nascerà dunque il complesso residenziale Filodrammatico. Dopo la crisi all'interno del sistema capitalistico, quella delle ristrutturazioni e riqualificazioni edilizie pare essere la via privilegiata per un certo tipo di mercato, d'altronde Trieste è una città colma di case sfitte e costruire ex novo abitazioni sarebbe a dir poco sinonimo di speculazione.

Marco Barone

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