A Lussino, salvate diverse tombe di cittadini italiani dall'oblio, ma c'è ancora molto da fare per il riconoscimento dei diritti della minoranza italiana

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Viene reso noto che a Lussino, grazie all'operato di alcuni cittadini sensibili alla salvaguardia della memoria storica ed identità dei luoghi, sono state salvate una trentina di tombe, esattamente ben 37, nel cimitero di San Martino, dall'oblio e dal degrado a cui erano destinate. I cittadini in questione, tramite la nota pagina facebook dedicata a Lussino hanno reso noto che grazie al finanziamento promosso dall'Università Popolare di Trieste, attraverso i fondi del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,hanno potuto  attivarsi per salvarle. Iniziativa di gran pregio che merita il giusto riconoscimento e gratitudine in un contesto dove la comunità degli italiani,con difficoltà , essendo anche gli italiani autoctoni  ridotti al minimo storico, cerca di attivarsi per quanto possibile anche tramite l'operato di singole individualità per la difesa della memoria storica. Una delle battaglie che stanno conducendo da anni ad esempio è il  r...

Un pezzo di storia di Trieste verrà riqualificato, l'ex Filodrammatico diventerà centro residenziale

Inaugurato nei primi anni Venti del 1800, centro vitale culturale importante nella Trieste imperiale per poi divenire luogo ove si proiettavano film vietati ai minorenni, l'ex Filodrammatico di Trieste, frequentato abitualmente anche da Svevo, a pochi passi dal Teatro Romano, dal centro città, in condizioni oggi pietose e decadenti, verrà riqualificato. Il 14 dicembre 2015 è stata formalizzata la convenzione,dalla durata di anni venti, con la società che è chiamata ad effettuare i lavori, e l’ammontare del contributo spettante è stato determinato nella misura di complessivi euro 770.000,00, pari al cinquanta per cento della spesa ammissibile con un massimo di euro 30.000,00 per alloggio. Edificio sito in via degli Artisti n. 3. Nel corso della sua storia ha subito diverse mutazioni e modifiche che hanno consentito di destinare parte del pianoterra a ingresso dell’ex Teatro/Cinema Filodrammatico posto sul retro, tra il cortile e la via della Piccola Fornace. Nella relazione che accompagna la convenzione si legge che “La costruzione è stata eseguita con metodologia e materiali tipici della prima metà dell’800 (murature in pietra e laterizi, solai in legno, tetto a falde con struttura portante in legno e copertura con tegole) con caratteristiche architettoniche di un certo pregio fortemente condizionate dall'avanzato stato di degrado intervenuto negli anni per l’assoluta mancanza dei necessari interventi di manutenzione.”
La ristrutturazione dell’edificio, prevede interventi consistenti, visto anche lo stato vergognoso in cui quell'immobile si trova ed anche pericolante, e si cercherà, per quanto possibile di mantenerne lo stile originario. Infatti, ci sarà la pulizia e mantenimento della piccola pensilina e dell’immagine costituente l’ingresso dell’ex teatro Filodrammatico, la sostituzione dei serramenti esterni con elementi di alluminio preverniciato in analogia ai locali commerciali esistenti nel centro storico della città, il ripristino del portone d’ingresso che verrà mantenuto, l’atrio d’ingresso verrà pavimentato in pietra di Aurisina, le scale verranno mantenute nel loro complesso provvedendo al restauro degli scalini, della ringhiera e del corrimano esistenti. La destinazione dell’immobile è residenziale. Insomma lì ove una volta vi era vitalità culturale ed anche piccante, dopo un lungo periodo di ignobile degrado, ritornerà quel luogo in vita, anche se sarà solo di tipo residenziale e nascerà dunque il complesso residenziale Filodrammatico. Dopo la crisi all'interno del sistema capitalistico, quella delle ristrutturazioni e riqualificazioni edilizie pare essere la via privilegiata per un certo tipo di mercato, d'altronde Trieste è una città colma di case sfitte e costruire ex novo abitazioni sarebbe a dir poco sinonimo di speculazione.

Marco Barone

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