Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,
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Nel centenario della grande guerra, l'audiodramma contro ogni guerra "E JOHNNY PRESE IL FUCILE"
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Quando attraverso i sentieri della guerra, sono consapevole di essere nel sentiero della morte. Percorrendo vie carsiche tra Selz di Ronchi e Monfalcone, tra chi corre, tra chi respira il profumo di muschio, chi cerca una trincea, o chi semplicemente passeggia, un sentimento di mera inquietudine permane ed è giusto che sia così.
Così come è giusto che ogni volta che si osserva l'illuminato ed imponente faro della Vittoria di Trieste l'interrogativo che deve sovrastare, cielo e mare, è: “quale vittoria? Non ovviamente nel senso scellerato dannunziano e neanche nel senso dell'inutile strage, perché le stragi utili non devono esistere, bensì nel senso semplicemente umano.
Nessuna vittoria.
Solo alla fine del secolo appena trascorso si è riusciti a porre in discussione la retorica, gli onori, la propaganda della grande guerra che io chiamo la grande macelleria umana. Ci son voluti cent'anni per porre in discussione la retorica, occorreranno forse altri cent'anni per troncare intitolazioni di vie, strade e piazze a chi ha condotto centinaia di migliaia di giovani alla morte, già perché in Italia si onorano i criminali generali ed alti ufficiali e politici e nel mentre si sono spersonificate le vittime del grande conflitto e forse solo in quel giorno il faro della vittoria diventerà il faro di tutte le vittime della guerra. Hanno spazzato via sogni e speranze, il proletariato, che scelta non aveva, o morire per colpo e colpa della mitraglia nemica od essere fucilato alle spalle dai propri superiori, nella logorante attesa di quale morte perire nella trincea. Non ci può essere retorica, gloria ed eroismo, ma solo morte e crimini, crimini contro l'umanità. Morti non erano solo quelli uccisi sul campo di guerra, ma morti saranno anche quelli che ritorneranno mutilati, dentro e fuori da quel conflitto di cui ancora oggi non si riesce bene a comprendere la consistenza. Vi sono state diverse voci che hanno cercato di raccontare quel crimine contro l'umanità, una di queste è stata quelle di Trumbo con il noto, un tempo, "E JOHNNY PRESE IL FUCILE", considerato dalla critica internazionale come libro antimilitarista, che parlando della grande guerra ha in realtà parlato di tutte le guerre, contro la guerra. Dal libro nascerà un film
per arrivare oggi all'audio-dramma che il 29 gennaio 2015 verrà ospitato nel Teatro Comunale di Monfalcone. Un modo diverso e forse più coinvolgente e stravolgente di raccontare quel crimine contro l'umanità, ove vita e morte cammineranno sullo stesso binario, attirandosi e respingendosi, attraverso ricordi, pensieri, sogni e paure e consapevolezza, quella che nuoce ad ogni eroismo, nazionalismo e maledetta propaganda a favore della guerra. Ideato e diretto da Sergio Ferrentino con Marco Baliani, Roberto Recchia, Deborah Morese, organizzato dalla Fonderia Mercury che nasce negli spazi della Fonderia Napoleonica di Milano, E JOHNNY PRESE IL FUCILE, nel centenario dell'entrata in guerra di questo Paese, che ha occupato terre contese da nazionalismi e capitalismi, mandando a morire migliaia di giovani, di cui volutamente nei principali monumenti dedicati non si vuole ricordare l'età, sarà certamente una esperienza impattante e dura che turberà ogni indifferenza. Senza dimenticare che cent'anni addietro, ed anche dopo a dir la verità, una rappresentazione del genere, che denuncia la guerra come crimine, avrebbe comportato, nei migliori dei casi censura, nei peggiori dei casi pene molto severe.
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecchia n
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"
Bruxelles, come è noto, è sede delle più importanti istituzioni dell'Unione Europea. Una città affascinante, particolare, simbolo dell'alta borghesia, dove architettura moderna e tradizionale cercano, con poco successo, di convivere. L'Unione Europea rivendica spesso principi che ruotano intorno alla dignità delle persone, no alla donna oggetto, penso per esempio alla Risoluzione sulla discriminazione della donna nella pubblicità del 1997 al cui punto 10 si scriveva testualmente che il Parlamento europeo invita il settore della pubblicità a rinunciare in concreto e interamente a sminuire la donna a oggetto sessuale dell'uomo attraverso espedienti tecnici e raffigurazioni immaginose come il ridurre il ruolo femminile alla bellezza fisica e alla disponibilità sessuale . Certo, comprensibile. Ma a pochi minuti dal Parlamento europeo esiste un vero e proprio quartiere a luci rosse. Esistono anche agenzie di escort, club privati-scambisti, e donne in vetr
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