Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...
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Scuola e cinema sociale: Due giorni, una notte un film da vedere nelle scuole con le scuole
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La scuola è il luogo ove si devono formare i cittadini del futuro e non solo ed esclusivamente competenze per il lavoratore del futuro. Un cittadino che deve imparare a ragionare, a coltivare l'amore per il sapere ma anche la consapevolezza dello stato delle cose affinché possa essere soggetto attivo nella determinazione dei processi sociali che nel bene o nel male avvolgeranno e travolgeranno la sua vita. Il 20 Novembre uscirà nelle sale cinematografiche italiane il film Due Giorni, una notte dei fratelli Dardenne, film in concorso all'ultimo Festival di Cannes salutato per l'occasione da quindici minuti di applausi. Un film che è rivolto in particolar modo alle giovani generazioni, un film che senza retorica alcuna vuole semplicemente raccontare, anche in modo duro,come è giusto che sia, il mondo del lavoro affrontando tempi concreti e reali come la precarietà, la ricerca della solidarietà, l'individualismo esasperato, la performance ed il ricatto, il senso della debolezza e la competizione tra lavoratori e la determinazione nella lotta per l'affermazione incontestabile dei propri giusti diritti specialmente attraverso gli occhi della donna, che ancora oggi, nel 2014, si trova a vivere condizioni pesantemente discriminatorie.Per l’occasione Circuito Cinema Scuole ha realizzato un quaderno di approfondimento ed è stato incaricato a livello nazionale dalla casa di distribuzione BIM per promuovere il film nel mondo scolastico e non solo. Di seguito il link per visionare il trailer del film http://www.youtube.com/watch?v=S99IZmqU7Cs
Nell'opuscolo rivolto anche alle scuole Luc Dardenne affermerà che "riflettevamo sull’idea di un film attorno a una persona che sta per essere licenziata con il consenso della maggior parte dei suoi colleghi di lavoro. E la storia di Due Giorni, una notte è di fatto venuta alla luce quando abbiamo immaginato Sandra e Manu, una coppia unita nell'affrontare avversità". Ricordando che “la cosa più importante era mostrare una persona che viene esclusa perché è considerata debole, non in grado di fornire prestazioni sufficientemente elevate. Il film tesse l’elogio di una “non performante” che ritrova forza e coraggio grazie alla battaglia che decide di condurre con suo marito. (---) Ogni giorno, in Belgio come in altri paesi, sentiamo parlare dell’ossessione per la prestazione nel lavoro e della violenta istigazione alla competizione tra i dipendenti".
Insomma tutte questioni che non a caso interessano anche i processi di riforma in essere nella scuola azienda, competizione, competenze, performance,valutazione, individualismo esasperato che avranno inevitabilmente dei riflessi sul mondo che ruota intorno alla scuola, dal lavoro alla vita sociale. Fattori che minano l'essere comunità nella scuola e conseguentemente il processo di solidarietà che dovrebbe essere proprio nella e della società.
Come è noto lo statuto delle studentesse e degli studenti all'articolo 1 comma 3 afferma che "la comunita' scolastica, interagendo con la piu' ampia comunita' civile e sociale di cui e' parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualita' delle relazioni insegnante studente, contribuisce allo sviluppo della personalita' dei giovani, anche attraverso l'educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione della identita' di genere, del loro senso di responsabilita' e della loro autonomia individuale e persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento nella vita attiva". Il film Due giorni,una notte non è solo un film, ma un punto di partenza fondamentale educativo che ben si armonizza con i principi ora ricordati anche per riflettere e maturare quello stato di consapevolezza che può evitare il compimento del disastro sociale in un tempo ove ciascuno pensa solo alla propria salvezza personale,ove i diritti sono sempre più risicati, anche perché ognuno di noi potrebbe essere Sandra e vivere la sua situazione.
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"...
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecch...
Trieste, Triest, o Trst, Udine, Udin, Weiden o Viden. Due città distanti poco meno di 100 km. Con una cultura profonda, una storia complessa, che ancora oggi divide. Due città capoluogo di due regioni differenti, con identità differenti, il Friuli, Udine, la Venezia Giulia, Trieste per fondersi e confondersi con una mescolanza spesso mal digerita nell'unità del Friuli Venezia Giulia senza più alcun trattino divisore passando dal cuscinetto della Bisiacaria. Nonostante nel complesso si sia in una regione poco più piccola della sola provincia di Bari per popolazione. La sua area è pari a 7.924 km² cioè di poco superiore alla provincia di Sassari o Torino o Cosenza o Bolzano ad esempio. Ma con o senza trattino la divisione e la rivalità tra queste due città esiste, persiste e resiste. Dai dileggi, ai giochi, dallo sport, dal basket al calcio, a tutto ciò che può portare alla rivalità. Due bellezze contrapposte se non opposte, dalla bora di Trieste all'eleganza di Udine, ...
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