La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Trieste underground, il sottopassaggio di Piazza della Libertà ed oltre 7 milioni di visite nella pubblicità Boss Orange

Note balcaniche, a volte lamenti di povertà, oscenità fuggenti, passi spediti, pensieri silenti. Il sottopassaggio di Piazza della Libertà di Trieste, è, indubbiamente, il primo luogo che si attraversa quando si giunge in città con il treno od a volte con il bus. Un luogo lungo qualche decina di metri, con quattro ingressi , con diversi e bellissimi manifesti che ricordano nel tempo che il conflitto sociale resiste, od adesivi e colori liberty cancellati da quella ripulitura muraria che segna la battaglia tra vandalismo, che nulla ha da condividere con l'arte muraria, e inciviltà, il cui unico effetto è quello di rendere quel luogo ancora più immobile nel tempo.

Trieste underground. In quel luogo tra miti e leggende, tra arte di strada e follia umana, Trieste si presenta con la sua veste metropolitana, perché quel luogo, per il fascino che raccoglie tra le piastrelle e gli scalini, l'ombra e la luce opaca, conduce la mente nell'atmosfera di una metropoli tra pennelli occidentali e colori orientali. 
Sì è vero, è alquanto degradato, ma non è un degrado negativo, che induce al pieno pessimismo, è un degrado che poeticamente cattura ogni ispirazione. Così è stato per il noto spot pubblicitario BOSS Orange Eyewear - Discover the city on foot  il quale ad oggi  vanta oltre  7 milioni di visitatori. 

Cioè 7 milioni di persone che hanno potuto vedere il sottopassaggio di Piazza della Libertà di Trieste, la Trieste metropolitana. Muri e piastrelle, valigie e sogni, ben potrebbero essere accolti dal graffitismo metropolitano. Muri che  ben si presterebbero a questo tipo di arte, costi minimi per l'amministrazione comunale, benefici tanti per una città che guarda al nuovo secolo con speranza, nonostante tutto.
Trieste underground, se pol.
Marco Barone

note: immagini tratte dalla pubblicità BOSS Orange Eyewear - Discover the city on foot

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