Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Trieste e la cittadinanza onoraria a Mussolini

Lì a Trieste ove il 18 settembre 1938 Mussolini, innanzi a duecentomila persone, annunciava le infami leggi Razziali, lì accanto alla fontana dei Quattro continenti, che in quel nefasto anno venne rimossa per liberare la piazza da ogni fisico e materiale ostacolo alla proclamazione dell'infamia del Regime, alle 12 e 15 del 18 settembre 2013 verrà scoperta,  la targa che ricordava quel triste ma reale momento. Un gesto lungo 75 anni. Un gesto che vale ogni emozione. Corre quella targa in diagonale perdendosi e confondendosi con le pietre di Piazza dell'Unità, rischia di essere invisibile ed inosservata, così come invisibili ed inosservate furono milioni di persone. Sarebbe bastato svelare l'indifferenza dal mantello dell'omertà, sarebbe bastato osservare per conoscere la disumanità che giorno dopo giorno ora dopo ora attimo dopo attimo invadeva ogni strada e contrada di quell'Italia conquistata dal diabolico male per salvare la vita a milioni di essere umani. Corre in diagonale riflettendo le nuvole del cielo, il sole triestino, emozioni e pensieri che scivoleranno via non più verso l'indifferenza ma verso il cuore delle persone per ricordar loro che di male ed odio si può perire. Acciaio duro e rigido come la violenza che si è abbattuta contro milioni di esseri umani, e che conduce verso le mura di quel nefasto forno crematorio della Risiera di San Sabba.  Ma a quanto pare, il 20 maggio del 1924, a Trieste, venne conferita la cittadinanza onoraria a Mussolini. Tra il 17 maggio ed il 24 maggio del 1924, per diversi motivi, spesso opportunistici, penso al caso di Ronchi dove la cittadinanza a Mussolini venne conferita per sollecitare il cambio della denominazione in Ronchi “dei legionari”, come voluta dal consiglio comunale fascista, in Italia si è registrata una mera ondata di cittadinanze riconosciute a Mussolini. Erano i giorni del censimento dei sovversivi,comunisti, repubblicani, socialisti, anarchici, erano i giorni dove le violenze fasciste continuavano indisturbate,ma erano anche i giorni di turbamento per il fascismo in relazione ad un grande scandalo petrolifero che emerse sulla stampa, ma erano anche i giorni che anticipavano la nuova legislatura, la XXVII legislatura, che alcuni giornali di quel tempo intitolavano dalla monarchia democratica alla monarchia fascista, vista l'esaltazione del fascismo come manifestata, nel discorso reale, con un discorso fascista nella forma e nella sostanza da parte del Re Vittorio Emanuele III. Insomma vi è stata una corsa alla cittadinanza onoraria a Mussolini non in modo casuale, ma in modo coordinato e voluto,come atto di fedeltà a quel fascismo che viveva momenti di turbolenza, come atto di fedeltà a quel Mussolini che si apprestava a vivere la nuova legislatura. Facendo una ricerca nell'archivio storico dell'Unità, è emerso, in un piccolo trafiletto nel giornale del 18 maggio del 1924, che il consiglio comunale di Trieste il giorno 20 maggio sarebbe stato convocato per conferire la cittadinanza onoraria a Mussolini. Probabilmente, è stata conferita in quel giorno e probabilmente mai revocata. Sarebbe il caso di revocarla anche a Trieste, seguendo l'esempio di Ronchi e di motivi ve ne sono a centinaia, e poi la cittadinanza onoraria a Mussolini come potrebbe essere compatibile con quella targa che ricorda l'infamia delle leggi razziali e tutto ciò che essa rappresenta? Per non parlare del fatto che Trieste è territorio multietnico, dove esiste la minoranza slovena, ma anche diverse comunità slavofone, che tante violenze hanno subito per mano fascista, per via dei processi di italianizzazione. Segnalo, tra le altre cose, che in quel periodo il Senatore Federico Pietro Ricci Consigliere comunale a Genova e poi sindaco, dal 27 novembre 1920 al 17 maggio 1924, si dimise volontariamente per opporsi proprio alla richiesta di concessione della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.
Aggiornamento:

Dunque il tutto resta un mistero, od il consiglio comunale di Trieste, il 20 maggio del 1924 non l’ha conferita, caso più unico che raro in quel tempo, oppure è stata conferita e poi revocata ma non si conosce il quando, oppure è stata conferita,non revocata, e semplicemente non inserita nell'elenco citato…Vedremo come continuerà questa vicenda.

Marco Barone

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