Finalmente si ritorna a parlare di scuola dopo il caso della maturità

La reazione spropositata che si è registrata per la questione dell'orale all'esame di maturità,dimostra che in Italia bisogna riprendere in mano la questione scuola con una profonda rivoluzione culturale stile '68 quella che fa tanto paura a chi ideologicamente sta impostando da tempo una scuola pubblica sempre più votata a servire il sistema che a forgiare menti critiche e pensanti. Ordine, disciplina e non pensiero critico. Il dissenso? Si reprime. Finalmente si ritorna a parlare di scuola dove i problemi di ieri sono rimasti irrisolti a cui si sono sommati quelli della società più spietata e individualista di sempre. L'autorevolezza a scuola non la si ottiene solo aumentando gli stipendi del personale. Che sono bassi per non dire indecenti se si pensa a quelli degli ATA. Il rispetto non lo si ottiene inasprendo le norme. La scuola di oggi è un supermercato dove le famiglie hanno un potere di ingerenza spropositato. Addirittura adesso possono anche scegliere il docent...

Scuola: tra le 36 ore e le 24 ore corre in mezzo il lavoro non pagato svolto a “casa”

36 ore per tutte e tutti?
No.
Solo per le insegnanti della scuola primaria e dell'infanzia per arrivare ad un graduale innalzamento dell'orario di lavoro per i docenti della scuola secondaria, ovvero le fantomatiche 24 ore, già rispedite al mittente da una forte ondata di protesta. Ora, dalle indiscrezioni che emergono su diversi siti internet, il governo attuale, in continuità con i pregressi, decide di ritornare alla carica ma colpendo una categoria di docenti diversi, che hanno conosciuto importanti momenti di lotta, come quello per il tempo pieno. Si decide, volutamente, di colpire, stando alle indiscrezioni giornalistiche, una categoria specifica con lo scopo di raggiungere quell'obiettivo mancato nel recente passato, quale quello delle 24 ore. Perché se passeranno le 36 ore, ma anche 30 o 28 alla primaria, alle superiori certamente non potranno rimanere più le 18 ore di didattica frontale, ma come minimo si dovranno raggiungere le 22 o 24 ore, sospirate dai soliti politicanti che cercano di fare cassa colpendo un settore che meriterebbe rispetto, ma oggi vive solo di dispetti ed insulti, perché la scuola non è una sorta di ammortizzatore sociale, come qualcuno vorrebbe fare intendere. Si spara alto per raggiungere il solito obiettivo minimo. I conti al Ministero li hanno già fatti, sanno fino a dove possono arrivare, la riduzione del FIS, il fatto che molti docenti hanno svolto una miriade di attività aggiuntive, non obbligatorie, per quattro soldi, nonostante tutto ed il tutto, legittima, per il Governo, una simile misura. Pochi soldi, per pochi soggetti, i pochi che concorreranno, come in una sorta di gara agonistica sportiva per vincere il premio in danaro e ricevere la medaglia della gratitudine. Insomma niente di nuovo, tutto tristemente vecchio, e come sempre queste proposte, vere o false che siano, arrivano in estate. In Europa non tutte le ore di didattica frontale sono di 60 minuti, in numerosi paesi sono di 50 minuti in altri anche di 45 se non 40 minuti. Ma in Europa gli insegnanti non sempre lavorano a “casa” oltre i locali scolastici. In Italia esiste una tradizione più che secolare. Preparare le lezioni a casa, correggere i compiti a casa, effettuare una miriade di attività funzionali per la scuola a casa. Forse è il caso di iniziare a ricapitolare con una sorta di cronistoria tutte le attività che si sono svolte in questi ultimi cinque anni, ragionando in termini di ordinaria prescrizione, per chiedere il pagamento di tutte quelle ore di lavoro svolto, oltre le canoniche 24 o 18 ore, oltre quelle collegiali, per la scuola. Doveva essere il governo della rottamazione, ma a quanto pare non ha rottamato un bel nulla nel modo di procedere rispetto al passato, solo cambiato strategia. Prima le carotine, poi il super bastone. Ma gli italiani hanno capito il giochino e sono certo che il personale della scuola saprà reagire a questa ennesima provocareazione. Avere degli stipendi degni, avere degli stipendi che si armonizzano con i precetti costituzionali, e quelli vigenti per i docenti della scuola non si armonizzano proprio per niente con la Costituzione, è un diritto e non una concessione correlata ad impegni ulteriori, che poi vanno tra le altre cose a danneggiare quella categoria ultra-precaria che opera nella scuola, quale i supplenti brevi e saltuari ma non solo loro.





Commenti

  1. no alle 36 ore. no alle 28, ne' altro. secondo me sarebbero corrette 18 ore per tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado. poi sarebbe corretto anche un anno sabbatico ogni 5 per riposo e autoformazione. terzo concerti, teatri, musei, esposizioni, etc. gratis agli insegnanti e loro accompagnatori. quarto vorrei timbrare il cartellino quando entro e quando esco, il lavoro a casa è un di più che nessuno ci riconosce...

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