36
ore per tutte e tutti?
No.
Solo
per le insegnanti della scuola primaria e dell'infanzia per arrivare
ad un graduale innalzamento dell'orario di lavoro per i docenti della
scuola secondaria, ovvero le fantomatiche 24 ore, già rispedite al
mittente da una forte ondata di protesta. Ora,
dalle indiscrezioni che emergono su diversi siti internet, il governo attuale, in continuità con i pregressi, decide di ritornare alla
carica ma colpendo una categoria di docenti diversi, che hanno
conosciuto importanti momenti di lotta, come quello per il tempo
pieno. Si
decide, volutamente, di colpire, stando alle indiscrezioni
giornalistiche, una categoria specifica con lo scopo di raggiungere
quell'obiettivo mancato nel recente passato, quale quello delle 24
ore. Perché se passeranno le 36 ore, ma anche 30 o 28 alla primaria, alle superiori certamente
non potranno rimanere più le 18 ore di didattica frontale, ma come minimo si dovranno raggiungere le 22 o 24 ore, sospirate dai
soliti politicanti che cercano di fare cassa colpendo un settore che
meriterebbe rispetto, ma oggi vive solo di dispetti ed insulti, perché la scuola non è una sorta di ammortizzatore sociale, come
qualcuno vorrebbe fare intendere. Si
spara alto per raggiungere il solito obiettivo minimo. I conti al
Ministero li hanno già fatti, sanno fino a dove possono arrivare, la riduzione del FIS, il fatto che molti docenti hanno svolto una
miriade di attività aggiuntive, non obbligatorie, per quattro soldi, nonostante tutto
ed il tutto, legittima, per il Governo, una simile misura. Pochi
soldi, per pochi soggetti, i pochi che concorreranno, come in una sorta di
gara agonistica sportiva per vincere il premio in danaro e ricevere
la medaglia della gratitudine. Insomma
niente di nuovo, tutto tristemente vecchio, e come sempre queste
proposte, vere o false che siano, arrivano in estate. In
Europa non tutte le ore di didattica frontale sono di 60 minuti, in
numerosi paesi sono di 50 minuti in altri anche di 45 se non 40
minuti. Ma
in Europa gli insegnanti non sempre lavorano a “casa” oltre i
locali scolastici. In
Italia esiste una tradizione più che secolare. Preparare le lezioni
a casa, correggere i compiti a casa, effettuare una miriade di
attività funzionali per la scuola a casa. Forse
è il caso di iniziare a ricapitolare con una sorta di cronistoria
tutte le attività che si sono svolte in questi ultimi cinque anni,
ragionando in termini di ordinaria prescrizione, per chiedere il
pagamento di tutte quelle ore di lavoro svolto, oltre le canoniche 24
o 18 ore, oltre quelle collegiali, per la scuola. Doveva
essere il governo della rottamazione, ma a quanto pare non ha
rottamato un bel nulla nel modo di procedere rispetto al passato,
solo cambiato strategia. Prima le carotine, poi il super bastone. Ma
gli italiani hanno capito il giochino e sono certo che il personale
della scuola saprà reagire a questa ennesima provocareazione. Avere
degli stipendi degni, avere degli stipendi che si armonizzano con i
precetti costituzionali, e quelli vigenti per i docenti della scuola
non si armonizzano proprio per niente con la Costituzione, è un
diritto e non una concessione correlata ad impegni ulteriori, che poi
vanno tra le altre cose a danneggiare quella categoria ultra-precaria che opera nella scuola, quale i supplenti brevi e saltuari ma non
solo loro.
no alle 36 ore. no alle 28, ne' altro. secondo me sarebbero corrette 18 ore per tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado. poi sarebbe corretto anche un anno sabbatico ogni 5 per riposo e autoformazione. terzo concerti, teatri, musei, esposizioni, etc. gratis agli insegnanti e loro accompagnatori. quarto vorrei timbrare il cartellino quando entro e quando esco, il lavoro a casa è un di più che nessuno ci riconosce...
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