Finalmente si ritorna a parlare di scuola dopo il caso della maturità

La reazione spropositata che si è registrata per la questione dell'orale all'esame di maturità,dimostra che in Italia bisogna riprendere in mano la questione scuola con una profonda rivoluzione culturale stile '68 quella che fa tanto paura a chi ideologicamente sta impostando da tempo una scuola pubblica sempre più votata a servire il sistema che a forgiare menti critiche e pensanti. Ordine, disciplina e non pensiero critico. Il dissenso? Si reprime. Finalmente si ritorna a parlare di scuola dove i problemi di ieri sono rimasti irrisolti a cui si sono sommati quelli della società più spietata e individualista di sempre. L'autorevolezza a scuola non la si ottiene solo aumentando gli stipendi del personale. Che sono bassi per non dire indecenti se si pensa a quelli degli ATA. Il rispetto non lo si ottiene inasprendo le norme. La scuola di oggi è un supermercato dove le famiglie hanno un potere di ingerenza spropositato. Addirittura adesso possono anche scegliere il docent...

Prima guerra mondiale, il massacro di civili serbi dalla campagna di agosto del 1914

Quando si parla di prima guerra mondiale, nell'immaginario collettivo, vi è la trincea, i campi di battaglia che vedono le truppe affrontarsi a colpi di fucile o baionetta o cannonate. Ma la prima guerra mondiale, scatenata da colui che dovrebbe essere ricordato come un criminale, quale l'Imperatore Francesco Giuseppe, ha travolto milioni di civili. La Serbia, tutta,  doveva essere punita. Doveva pagare la penitenza, a colpi di cannone, per l'attentato all'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo e sua moglie. Morte colta con molta indifferenza a Vienna ed estrema freddezza dall'Imperatore. L'ultimatum che ultimatum poi non era, perché anche se la Serbia avesse accettato tutti i punti, avrebbero trovato, gli amanti della guerra e della superbia, in ogni caso una scusa per attaccare quel Paese ribelle, era destinata alla punizione, solo per la ragione di esistere in quanto tale. La campagna di agosto, segnerà la prima grande sconfitta dell'esercito austro-ungarico, con la nota battaglia del monte Cer. Esercito che si pavoneggiava, fiero delle proprie divise, condotto da generali e comandanti inadatti, abituati più alla vita da salotto viennese che ai campi di battaglia. La spedizione punitiva di agosto sarà di una violenza inaudita contro la popolazione civile. Si massacreranno contadini, donne, bambini, spesso si risparmiavano le pallottole, per non sprecarle, decidendo di uccidere i civili con la baionetta, tre uomini contro uno solo, colpito ed ucciso come una bestia, vi sono anche testimonianze di persone sepolte vive in piena agonia. E bestialità nella bestialità questo massacro veniva fotografato per esser pubblicato come una sorta di trofeo. Questo perché in Serbia sarà l'intera popolazione a resistere e ribellarsi contro l'invasore. Fatto non previsto dall'esercito guidato e condotto da Potiorek generale e governatore della Bosnia, responsabile delle misure di non sicurezza attuate durante la nota visita dell'erede al trono a Sarajevo.  Fatto, quale la ribellione della comunità serba, che verrà severamente punito e represso.Sì, l'impero austro-ungarico,ha cercato di realizzare una mera pulizia etnica. Basta pensare al modo in cui si comportarono, le truppe imperiali, subito dopo il duplice omicidio. Solo 48 dopo ore l'assassinio in Bosnia furono arrestati 200 serbi, diversi contadini impiccati subito, alla fine di luglio, 5000 saranno i serbi dietro le sbarre e 150 furono impiccati appena iniziarono le ostilità. I conti, alla fine della prima guerra mondiale, i numeri, saranno impressionati. Quasi 750 mila serbi, ovvero un serbo su sei ovvero quasi il 22% della popolazione verrà spazzato via, la percentuale più alta tra tutti i Paesi coinvolti dalla prima guerra mondiale.


fonte foto:

"Srbští chlapci zavraždění před očima matek" di Ignoto - Léta zkázy a naděje 1914-1918, Miroslav a Hana Honzíkovi (Miroslav Honzík and Hana Honzíková). 

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