C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Trieste: la statua di Massimiliano d'Austria ed i simboli della massoneria



In questi giorni,a Trieste, si ricordano i 150 anni della partenza di Massimiliano d'Asburgo per il Messico. Nel 1863, nel mese di ottobre, ricevette, nel bellissimo Castello di Miramare, una delegazione di nobili messicani, con a capo Gutiérrez de Estrada, che aveva lo scopo di offrire a Massimiliano la corona del Messico con l'assenso determinante di Napoleone III.
Il 14 aprile del 1864, insieme a Carlotta, partirà per il Messico dove arriverà dopo circa quattordici giorni di viaggio e solo tre anni dopo, il 19 giugno 1867, verrà fucilato per ordine di Benito Juàrez. A quanto pare Juàrez venne severamente rimproverato dalla massoneria per quella fucilazione perchè non venne rispettata l'affiliazione del “fratello” ed imperatore Massimiliano, In Piazza Venezia, a Trieste, esiste una imponente statua dedicata a Massimiliano d'Asburgo, inaugurata alla presenza dell'imperatore Francesco Giuseppe.
E' interessante notare ed osservare come su uno dei lati della statua  vi sono simboli che ben ricordano l'affiliazione massonica di Massimiliano, ad esempio la tradizionale squadra e compasso, una delle colonne del tempio,quella che sembra essere la testa della dea Minerva, simbolo, all'interno della massoneria, di saggezza e conoscenza. Una statua che vuol rappresentare anche la concordia tra Oriente ed Occidente e forse  un monito per l'errore commesso nei confronti di un “fratello”.



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