C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Vagabondo nato casualmente in questo mondo


Potrei essere di Tropea, perché son nato in un giorno d'estate nella non più perla del mediterraneo,
potrei essere di Vibo Valentia perché ho vissuto la mia adolescenza tra le mura greche ed il golfo che ti conduce alla bocca dello Stromboli,
potrei essere di Vittoria perché lì mi conduce una parte del legame caldo sanguigno,
potrei essere di Bologna perché lì ho varcato la porta delle ribellione e del lento divenire adulti,
potrei essere di Trieste perché lì ho assaporato l'equilibrio sospeso tra la malinconia e la serenità,
potrei essere di Roma perché lì conduce la strada del pensiero,
potrei essere di Ronchi dei Partigiani perché lì ho conosciuto la vita,
potrei essere di Lubiana perché è la prima capitale dell'est dove ho catturato un raggio del sole dell'avvenire,
potrei essere di Budapest perché lì ho bagnato con le acque secolari del Danubio la rabbia verso l'omologazione,
potrei essere di Valencia perché lì ho respirato l'aria del mistero,
potrei essere italiano,sloveno, ungherese, potrei essere di qualsiasi luogo che verrà, che per me è stato e sarà importante, 
ma alla fine altro non sono che una goccia d'acqua caduta in questa fetta di terra e che un giorno si prosciugherà, sarei potuto cadere in qualsiasi parte di terra o di mare di questo mondo, 
sono ed altro non sono 
che un vagabondo metropolitano nato casualmente in questo mondo

Marco Barone 


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