La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Salvo 5.0 un progetto che mette in discussione l'ordinaria informazione




Salvatore Mandarà (detto Salvo) è nato a Vittoria in provincia di Ragusa, è sostenitore del Movimento Cinque Stelle, ed è proprio con l'esperienza maturata con la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle per le regionali in Sicilia del 2012 che ha scoperto la vocazione dell'essere cronista. La cosa interessante di questa vicenda è il progetto che Salvo vuole cantierare. Ha un blog molto seguito, ha intervistato diversi personaggi noti al grande pubblico oltre che diversi attivisti del M5S, si occupa anche di sociale e di denunce rilevanti.
Fino a qui, si dirà, nulla di strano. Anche io, come centinaia di blogger, curiamo, scriviamo, gratis e per semplice spirito militante, per dare spazio a chi voce non riesce a trovare nella canonica informazione, oppure per dare una prospettiva diversa a quelle presunte verità impacchettate come verità assolute. Ma la verità assoluta non esiste, è tutto relativo, esistono invece vari aspetti che ruotano intorno alla verità, al fatto, alla notizia, che possono essere utili per comprendere meglio il funzionamento della società e del sistema. Ma è anche vero che blog, internet, non possono concorrere con la stampa tradizionale, ed a parer mio non devono concorrere proprio, poiché sono due cose diverse, in alcuni casi anche opposti ed in altri casi possono invece armonizzarsi.
Internet è libero?
No, anche qui vige una realtà relativa, salvo poche piattaforme, la maggior parte di quelle esistenti, sono legate e connesse alle grandi catene che hanno investito nella rete, definendo le loro regole,i loro codici di condotta, e quando sei veramente scomodo potrai essere censurato in modo a dir poco rapido.
Basta il famigerato click per cancellare anni di lavoro, volontariato, scrittura e vita virtuale ma anche reale. Salvo, ha deciso di lanciare un progetto e così scrive: “Per potermi dedicare a questo impegno a tempo pieno e per poterlo fare in modo libero ed indipendente, dovremo necessariamente rifiutare qualunque "datore di lavoro" o finanziatore unico! Chi ci paga sarà il nostro padrone e ci dirà come dovremo fare il nostro lavoro! Anche il padrone più onesto ed illuminato costituisce un vincolo, una riduzione di libertà! L'unico modo di essere veramente liberi è quello di avere un datore di lavoro collettivo, distribuito! Io voglio diventare il dipendente di migliaia di cittadini. Solo così sarò veramente libero e la genuinità potrà continuare a caratterizzare questo canale”.

A prescindere dalla vicinanza al Movimento Cinque stelle, non è questo il punto dell'iniziativa, quello che qui mi interessa è la volontà di realizzare un progetto giornalistico con il contributo libero e volontario dei cittadini che mina il sistema del giornalismo canonico. Prevarrà la libertà d'informazione o le regole che vogliono salvare tutto ciò che è connesso all'informazione canonica? Come è noto un blog di norma non rappresenta una testata giornalistica in quanto è aggiornato senza alcuna periodicità, perché privo di editore, perché privo di finanziamenti pubblici e pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

Ma è anche vero che di tentativi finalizzati a limitare la diffusione di blog per assoggettarli al regime canonico vigente per il settore della stampa, in via parlamentare, ne sono stati fatti diversi e continueranno ancora. Probabilmente quella di Salvo non è e non sarà l'unica iniziativa in tal senso, ne seguiranno altre. E' questa una iniziativa che oltre a mettere in discussione l'informazione classica nello stesso tempo mette in discussione anche il tradizionale mondo del lavoro. Dedicarsi a tempo pieno a ciò, rinunciando magari alla propria ordinaria e forse precaria attività lavorativa, è altamente rischioso, perché internet oltre ad essere una risorsa può essere anche molto cinico, perché internet non conosce perdono.

Intanto nascono anche i primi contratti per blogger, nascono e si diffondono varie iniziative in tal senso, ma i requisiti per emergere sono diversificati, non basta la tenacia, non basta l'andare contro, bisogna saper scrivere, comunicare, ragionare ed avere, almeno in Italia, i giusti agganci. Ed infine è certamente lecito e legittimo chiedere contributi volontari per sostenere il tuo progetto, ma quanto sei realmente libero nel momento in cui ricevi contributi per portare avanti il tuo lavoro di blogger? Professionalizzare l'attività di blogger è un rischio per quella libertà stessa d'informazione che si ambisce a coltivare e voler far fiorire. Per salvaguardare la propria libertà, si deve essere chiari fin dall'inizio, voi contribuite al mio progetto, ma io continuerò a scrivere come voglio e ciò che voglio, senza limiti alcuni andando anche contro, quando necessario e se necessario, quelle forze sociali o politiche che io sostengo o condivido, perché altrimenti si tratterà sempre di mera informazione di parte. Ed infatti, pensando al mio piccolo, l' informazione è sempre di parte, perché io sono schierato, ho la mia ideologia, ho i miei principi, la mia etica, la mia visione del mondo, la mia prospettiva, che non muterò mai, neanche per un miliardo di euro di contributi finalizzati a sostenere la mia libera attività di blogger.

Salvo5.0 è, comunque la si voglia vedere, un progetto innovativo e che merita di essere seguito.



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