Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Anche se la legge elettorale è incostituzionale il Parlamento è legittimo



Il comunicato della Corte costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale delle norme della legge n. 270/2005 che prevedono l’assegnazione di un premio di maggioranza – sia per la Camera dei Deputati che per il Senato della Repubblica – alla lista o alla coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e che non abbiano conseguito, almeno, alla Camera, 340 seggi e, al Senato, il 55% dei seggi assegnati a ciascuna Regione, ha prodotto reazioni populiste e demagogiche a catena Il Parlamento sarebbe illegittimo, il Presidente della Repubblica sarebbe illegittimo, ma seguendo questo ragionamento sarebbero illegittimi tutti gli atti normativi, giuridici, economici, che sono derivati da quando la legge 270/2005 è entrata in vigore ed è stata applicata per l'elezione dei parlamentari. 
Seguendo questo pensiero populista si rischierebbe una catastrofe giuridica senza precedenti.
Cosa che per alcuni aspetti sarebbe a dir poco auspicabile, perché cadrebbero una infinità di norme nefaste per il nostro sistema sociale e giuridico italiano. Ma la realtà è diversa poiché è la stessa Corte costituzionale a fare intendere che le cose non sono così, come alcuni politici hanno, in modo frettoloso e demagogico voluto far intendere. E' la Corte, che nel comunicato della sentenza di cui si attendono le motivazioni, a far intendere che gli effetti hanno efficacia solo per il futuro. Infatti, la stessa, nel suo comunicato scrive anche che la Corte ha altresì dichiarato l’illegittimità costituzionale delle norme che stabiliscono la presentazione di liste elettorali “bloccate”, nella parte in cui non consentono all’elettore di esprimere una preferenza,le motivazioni saranno rese note con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici, resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali”Quindi, il fatto che resta fermo il principio che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, comporta che questo Parlamento e tutti quelli precedenti eletti con questo sistema elettorale incostituzionale, sono legittimi.
D'altronde la Corte non poteva disporre altrimenti per evitare il caos e tutelare anche se stessa.


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