C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Un triestino candidato alla guida del Pd, alcune note critiche



Gianni Cuperlo è l'uomo del momento del PD.
Nato a Trieste, parlamentare del PD, ha presentato due proposte di legge, Norme per la promozione della conoscenza dell'emigrazione italiana nel quadro delle migrazioni contemporanee e disposizioni per l'organizzazione e il funzionamento del Museo nazionale dell'emigrazione italiana, e proprio da Trieste è partita la sua corsa alla conquista della segreteria del Partito Democratico, dallo storico Caffé Tommaseo.

Ma a Trieste, e vivendo io a Trieste, vi posso dire che si parla poco di Cuperlo, sembra prevalere in città la linea renziana, eppure, lui uomo sconosciuto ai più ed al grande pubblico, in questo momento è alla ribalta nella politica nazionale ed invitato in diverse trasmissioni televisive, presente nella stampa , forse perché in lui è stato individuato il vero anti Renzi.

La sua mozione per la conquista della segreteria del Pd è interessante.
16 volte verrò scritto dobbiamo, 11 volte dignità, 17 volte sinistra ,30 volte lavoro, 1 sola volta sindacato, 8 volte rivoluzione , 9 volte innovazione , 28 volte Europa.

Liberismo
E' certamente significativa la critica al liberismo, nel suo documenti si legge che la sinistra ha reagito con debolezza all’affermazione di un liberismo senza freni e vincoli, di un’economia piegata alla speculazione finanziaria, con indici di borsa divenuti più preziosi del valore sociale del lavoro e della sua dignità. In quel passaggio è maturata una sconfitta culturale prima che politica, quando le forze progressiste hanno ceduto all’idea che compito loro, e nostro, fosse temperare gli effetti sociali negativi di quel modello. (...) Ma noi non siamo nati per correggere la punteggiatura della destra. Siamo nati per cambiare l’Italia come finora nessuna classe dirigente ha saputo o potuto fare”

Sindacato
Certo, però, come detto, quando si parla per esempio di sindacato, termine utilizzato una sola volta in tutto il suo documento, si evince che “di questa alleanza il sindacato è interlocutore essenziale, e le recenti intese con gli imprenditori dimostrano come la crisi rilanci urgenza e potenzialità del patto sociale. Il PD rispetta l’autonomia sindacale: la riteniamo parte di un sistema più ampio di autonomie e partecipazione che oggi non si può scindere dall’idea stessa di democrazia e, dunque, vogliamo aiutare quel processo unitario che molto può dare al Paese”.

Insomma sostiene la linea della pacificazione sociale tra sindacato ed imprenditori, soggettività che non devono essere in conflitto ma collaborare.  La lotta di classe,nel mondo del lavoro, insomma proprio non deve esistere. Eppure i capitalisti affermano che questa lotta esiste e la stanno anche vincendo. Ma questo programma/mozione non mette in discussione il capitalismo.

Laicità e diritti civili
Deve essere netto l’impegno del PD per un confronto pubblico permanente sui temi di civiltà. Deve essere un programma la cui bussola siano laicità e dialogo”. Questo è quanto si evince in tema di laicità, però poi, all'interno del documento, si scriverà che dobbiamo raccogliere e fare nostro l’appello di Papa Francesco per vincere la “globalizzazione dell’indifferenza”. Questa è la partita storica che abbiamo di fronte: o la democrazia saprà rinnovarsi,costruendo una nuova sovranità dei cittadini, oppure il potere abbandonerà le istituzioni rendendoci tutti sudditi.”

Insomma si richiama il Papa, quando la bussola deve essere la laicità, ciò  lascia a dir poco perplessi. In tema di diritti civili si sottolinea, con fermezza, il sì a una legge organica contro il femminicidio, sì a una legge saggia sul fine vita, sì a una legge che estenda alle coppie gay pari diritti e pari doveri, riconoscendone la dignità sociale e tutelando i diritti dei loro bambini, sì al miglioramento della legge contro l'omofobia, sì alla piena applicazione della 194, sì a un nuovo testo per la fecondazione assistita, sì alla cittadinanza, sì all’estensione delle tutele per le donne in maternità. Sì a una battaglia contro ogni discriminazione.
Non si esprime insomma il concetto di matrimonio per le coppie omosessuali, probabilmente per non turbare quel sentimento cattolico  che è dominante nel PD.


Immigrazione
L'emotività, nata dall'indifferenza di Stato che ha un ruolo determinante nella strage di esseri umani nel mediterraneo, entra nel documento del triestino Cuperlo, si legge che "l’Europa deve cambiare in profondità anche il suo rapporto con i propri vicini. La tragedia di Lampedusa è uno spartiacque: bisogna chiudere una stagione in cui le politiche migratorie sono state prevalentemente politiche di sicurezza, declinate in chiave nazionale nel controllo delle frontiere e nelle politiche di respingimento. Questa stagione è finita il 3 ottobre 2013: quelle morti in mare sono una vergogna per tutti noi e interrogano l’Europa come comunità di valori e come progetto politico che mette al centro le persone, la loro vita e la loro dignità”.


Grandi opere
In tema di grandi opere l'attenzione cade ovviamente sulla Tav, si evince, in via generica, la ricerca di quel dialogo che è mancato, “le consultazioni pubbliche, serie, regolate e responsabili, comprese le grandi opere, collocheranno il Paese sulla frontiera internazionale del progresso democratico e aiuteranno a superare i troppi stalli decisionali. Anche su queste forme di “democrazia di prossimità” dobbiamo giocare il rinnovamento del PD”-
Il punto è capire poi cosa consegue all'esito del dialogo, se una comunità si pronuncia negativamente verso la realizzazione di una data opera, cosa si farà?Verrà rispettata tale volontà o no?


Scuola
In tema di scuola, a cui dedica una voce intera, si parla dei tipici investimenti, di necessità di incrementare le risorse,di stabilizzazione dei precari della Pubblica amministrazione e dell’inserimento dei vincitori e idonei di concorso. Si sottolinea la necessità di praticare una formazione continua che si sviluppi lungo le diverse fasi della vita. E' interessante il passaggio  che evidenzia, in modo critico, la diffusione di una corrente di pensiero secondo cui l’istruzione pubblica rappresenterebbe una categoria ormai superata, da sostituire con un sistema di mercato in grado di valorizzare meglio i gruppi sociali e le tradizioni più forti. A tal proposito si legge anche che “ la precondizione per premiare davvero il merito è contrastare le esclusioni di classe. Il nostro sistema formativo può uscire dalle sue difficoltà solo scegliendo in modo definitivo il modello europeo. Nel nostro continente la scuola e l’università si fondano su una solida prevalenza di istituzioni pubbliche e autonome; l’istruzione è universale, finanziata dalla fiscalità generale, rivolta a tutti i giovani, con strumenti robusti di diritto allo studio; i percorsi di studio terminano con titoli riconoscibili e comparabili tra le diverse nazioni del continente; la formazione e la ricerca hanno le loro radici in una tradizione culturale e scientifica che si rinnova continuamente, e che viene messa al servizio dello sviluppo della persona e della sua integrazione nella comunità”.
Dunque scegliere l'Europa, principio certamente significativo, ma preoccupante.
Io sono un fermo sostenitore dell'Europa, ma non di questa Europa.
E' questa Europa che vuole il sistema Invalsi, che vuole la competizione nelle scuole e tra le scuole, è questa Europa che vuole la competizione tra docenti, è questa Europa che vuole la mercificazione del sapere, è questa Europa che vuole l'abolizione legale del titolo di studio, è questa Europa che vuole trasformati i docenti e mutare la libertà d'insegnamento in certificazione delle competenze e dunque vedere divenire i docenti in certificatori, è questa Europa che vuole l'omologazione del sapere, i quiz, è questa Europa che vuole la scuola lavoro e non la scuola per essere cittadini critici e consapevoli.

Europa
Insomma non si può cambiare l'Italia se non si trasforma prima di ogni cosa l'Europa, ed in tema di Europa Cuperlo scrive che “Vogliamo un’Europa che abbandoni la linea dell’austerità e del metodo intergovernativo” si propone per esempio l’introduzione di un salario minimo europeo che contrasti il dumping sociale interno all’Europa, o la creazione di un Fondo europeo per il riscatto del debito. “Un’Europa che si doti di un vero governo economico e democratico dell’euro, imperniato sulle istituzioni dell’Unione e fondato sul metodo comunitario, capace di promuovere la crescita, l’occupazione e la coesione sociale. Un’Unione federale che dia corpo alla cittadinanza europea rendendo effettivi i diritti fondamentali su cui è basata, e che ricostruisca le condizioni per un reale esercizio della sovranità democratica”.

Cuperlo è la massima idea di sinistra che riesce ad esprimere il Partito democratico, a voi le legittime e libere conclusioni.



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