Il
primo comma dell'articolo 32 della Costituzione afferma che la
Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo
e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli
indigenti. Bel principio, belle parole, ma non sempre ciò in Italia
corrisponde alla realtà da noi tutti conosciuta e vissuta.
Certamente la Sanità, a livello nazionale, è sempre stata oggetto
di particolare attenzione da parte delle organizzazioni criminali e
mafiose tutte, di politiche clientelari, di raccomandazioni,
d'altronde è fatto notorio che quando si svolgono le elezioni
amministrative quello della Sanità è sempre un punto centrale, per
ovvi motivi. Ma è il caso di ricordare anche che tale comparto
presenta lo stock più consistente dei debiti commerciali delle
Amministrazioni pubbliche, con una quota nel 2012 pari a circa il 57
per cento del totale, ed il Friuli Venezia Giulia è una delle
regioni con la maggiore partecipazione delle famiglie alla spesa
sanitaria (27%). L'Azienda
Sanitaria Triestina vuole tra i suoi punti etici la centralità della
persona ed in
relazione alla capacità del sistema di mantenere o recuperare lo
stato di salute del paziente, rileva che ciò si consegue “garantendo
una risposta assistenziale di elevato livello tecnico e professionale
in grado di soddisfare i suoi bisogni”.
Mi
contatta privatamente un nostro lettore, che da tempo conduce una
battaglia su alcune questioni che riguardano la sanità locale. Più
di una volta le sue segnalazioni sono state pubblicate sul principale
quotidiano cittadino così come quelle comprensibili di diversi
cittadini come la segnalazione di Graziella Goitan: “La Regione
faccia riaprire il Centro prelievi di Cattinara” , la segnalazione
del 12 giugno intitolata: “ Da Cattinara nessuna risposta” del
signor Edoardo Germani, quella di domenica 16 giugno a firma del
signor Ferruccio Ravalico: Cattinara “Parcheggiato al pronto
soccorso” una segnalazione ove si rilevava che “giunto al
pronto soccorso alle ore 16.25” il paziente “è stato
parcheggiato fino alle 21.45”
. Claudio Visintin mi scrive chiedendo di pubblicare il suo appello
di cui riporto i passaggi più rilevanti: “ mi rivolgo a Lei Avv.
Debora Serracchiani neo governatrice della Regione Friuli Venezia
Giulia ed a lei assessore alla sanità dott. Maria Sandra Telesca
che ha ereditato i problemi sanitari ed all’unisono intendete
cambiare la riforma sanitaria dell’ ex presidente Tondo partendo
dagli ospedali e dai bisogni dei cittadini questo è il momento per
intervenire da subito . Per prima cosa parlando dei bisogni del
pronto soccorso , proprio con i medici e le maestranze che lì
operano 365 giorni all’anno e solo poi chi dirige dell’alto
della carica. E poi sarebbe auspicabile magari una vostra visita al
Centro Prelievi sempre a Cattinara (...) considerato che secondo dati
comunicati in questo periodo , il Centro Prelievi di Cattinara in
media effettuava circa 280 prelievi di media al giorno ed offriva i
suoi servizi soprattutto a favore degli abitanti nelle aree
limitrofe e del Carso , persone che ora si vedono costrette a
scendere in centro città con ovvi disagi perché il direttore
sanitario dott. Cobello così ha deciso ! (...) Chi scrive non è
chiaramente un Direttore generale ma un cittadino comune e come tale
propongo lo stesso modo d’uso che è al Maggiore riattivarlo a
Cattinara scrivendo semplicemente alla prenotazione del giorno pure
l’ora di accesso, problema risolto del sovraffollamento semplice ,
no ?”
Per
dovere di cronaca rilevo che il dott. Francesco Cobello, direttore
generale dell’Azienda ospedaliera, proprio su tale questione, in
risposta ad un duro comunicato della CGIl dichiarava sulle pagine
del Piccolo in data 22 giugno 2013: «Il servizio funziona, le attese
non sono così lunghe come qualcuno vorrebbe far credere. Il
trasferimento da Cattinara ha migliorato il servizio. Oggi è molto
più ordinato con tempi certi e senza code infinite. A chi si lamenta
dico solo che non si può avere l’ospedale sotto casa(...)Nessuno
ricorda più la bolgia che c’era a Cattinara con tutti i servizi
raggruppati in quell’ospedale Dopo il riordino operato da
quest’Azienda sul servizio Cup e sulla centralizzazione del centro
prelievi al Maggiore, abbiamo ricevuto numerose segnalazioni di
apprezzamento dall’utenza sui tempi e il gradimento del servizio, a
fronte delle poche contrarietà lamentate da alcuni signori. Infine:
a maggio le ore di attività presso i punti prelievi sono
complessivamente aumentate da 96.5 ore settimanali a 103,5 ore. Oggi
il prelievo avviene il giorno successivo alla prenotazione».
Dunque, chi ha ragione?
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