L'Egitto continua a non essere dichiarato Paese insicuro ma Giulio non è finito nell'oblio

 Nel sito Viaggiare Sicuri della Farnesina, nella scheda dedicata all'Egitto si continua a leggere che   " Dal 2011 l’Egitto è stato attraversato da profondi rivolgimenti politico-sociali ed il contesto politico-regionale relativo alla questione palestinese può avere riflessi sulla stabilità sociale e movimenti di protesta. I connazionali che si recano nel Paese per motivi professionali, di studio o turistici, devono essere pienamente consapevoli di tale contesto generale, così come dei rischi di detenzione o di altre misure coercitive connesse alla partecipazione ad attività politiche o anche soltanto a discussioni potenzialmente ricollegabili al contesto politico interno, come dimostra l’omicidio di Giulio Regeni. Come noto, nel 2016, è stato rinvenuto, vicino al Cairo, il corpo del giovane ricercatore italiano, torturato e barbaramente ucciso". I rapporti commerciali tra Italia ed Egitto continuano ad essere consolidati, si stipulano anche accordi...

Tratta degli esseri umani: aumentano le vittime nell'UE e l'Italia è inadempiente



L'Unione Europea ha pubblicato il rapporto sulle vittime identificate o presunte della tratta di esseri umani nel periodo 2008-2010 nell'UE e ne sono state evidenziate be 23632.
L'Ue sottolinea che ad oggi solo la Finlandia, Lettonia, Polonia, Repubblica Ceca, Svezia e Ungheria hanno pienamente recepito la direttiva anti-tratta dell'UE nella loro legislazione nazionale, e tre hanno comunicato di avervi provveduto soltanto parzialmente mentre il termine per il recepimento è scaduto il 6 aprile 2013. L'Italia dunque è ancora una volta inadempiente.


— Vittime
  1. Il numero totale delle vittime accertate e presunte nel 2008 è stato di 6309, di 7795 nel 2009 e di 9528 nel 2010, con un aumento del 18% nel triennio di riferimento.
  2. La distribuzione per sesso ed età delle vittime nel triennio di riferimento è stata: 68% donne, 17% uomini, 12% ragazze e 3% ragazzi.
  3. La maggior parte delle vittime identificate e presunte nel triennio di riferimento è stata venduta a fini di sfruttamento sessuale (62%), seguono le vittime della tratta a fini di lavoro forzato (25%) e, con percentuali nettamente inferiori (14%), le vittime di altre forme di sfruttamento, come il prelievo di organi, attività criminali o la vendita di minori.
  4. La maggior parte delle vittime identificate e presunte nel triennio di riferimento proviene dagli Stati membri (61%), seguite da vittime dall'Africa (14%), dall'Asia (6%) e dall'America Latina (5%).
  5. La maggior parte delle vittime individuate negli Stati membri dell'UE è di origine rumena o bulgara.
  6. La maggior parte delle vittime con cittadinanza diversa da quella degli Stati membri proviene dalla Nigeria e dalla Cina.
  7. Il numero dei permessi di soggiorno rilasciati alle vittime della tratta degli esseri umani con cittadinanza di paesi terzi è aumentato da 703 nel 2008 a 1196 nel 2010.
— Trafficanti
  1. Negli Stati membri il numero totale dei presunti trafficanti dal 2008 al 2010 è diminuito di circa il 17%.
  2. Il 75% dei presunti trafficanti è di sesso maschile.
  3. I presunti trafficanti per fini di sfruttamento sessuale rappresentano circa l'84% del totale nel triennio di riferimento.
  4. Il numero totale delle condanne per tratta di esseri umani dal 2008 al 2010 è diminuito del 13%.

In Italia il fenomeno che viene denunciato come altamente preoccupante riguarda lo schiavismo nel settore domestico. Una situazione a dir poco vergognosa in una Unione Europea che è debole in tema di diritti umani ed è invece fortemente impositiva nelle sue politiche di austerità.

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