Il Comune di Ronchi "adotti" la tomba storica della famiglia Fontanot e le tombe storiche a rischio oblio del cimitero

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Il territorio ronchese durante le drammatiche vicende della seconda guerra mondiale ha pagato dazio pesantemente soprattutto per il contributo dato da diverse famiglie nella lotta di liberazione. Decine di famiglie hanno visto spezzato il proprio legame, non hanno potuto veder crescere i propri figli, fratelli, sorelle perchè la guerra non conosce pietà alcuna. Tra le famiglie che maggiormente hanno lasciato il segno nella storia non solo locale ma anche internazionale c'è sicuramente quella dei Fontanot. Su cui sono stati scritti diversi libri, realizzati documentari e intitolate vie in diverse località. Eppure al cimitero di Ronchi non si può restare indifferenti allo stato attuale in cui si trova la tomba dei Fontanot. Scritte purtroppo totalmente illeggibili e alcuni segni di cedimento della struttura tombale. In quella tomba, si riportano i nomi di Fontanot Regina, Fonanot Licio, Fontanot Giovanni, Fontanot Maria, Fontanot Enea, Fontanot Armido, Fontanot Vinicio e Fontanot ed ...

L'antifascismo è

L'antifascismo è

Non ho conosciuto l'occupazione fascista, ma ho conosciuto chi ha vissuto l'occupazione fascista, chi ha lottato contro il fascismo e chi ha combattuto per il fascismo.
Ed ecco il 25 aprile.
Celebrazione, cerimonia, ritualità?
Non è né una celebrazione, né una cerimonia né una ritualità.
Una mattina ti svegli, e ti accorgi che il computer non funziona, i telefoni non funzionano, le Tv non funzionano.
Vuoi uscire dal tuo dormitorio, per capire cosa è accaduto cosa è caduto.
La porta è bloccata.
Un giorno senza luce.
Sfondi la porti a calci.
Un calcio, due calci, tre calci e la porta si apre.
La natura continua il suo corso.
Sole e canti degli uccelli.
Ma la città è rumorosa.
Non rumori di macchine o mezzi, ma rumori di umori turbolenti.
Devi raggiungerla.
Devi ascoltarla.
Devi sentirla.
Devi toccarla.
Devi vederla.
Devi abbracciarla e baciarla.
I Treni non possono né partire né arrivare.
Le macchine ed i motorini non funzionano.
Cerchi una bicicletta.
Ma in quel momento ti ricorderai di non aver una bicicletta.
In lontananza ascolti le urla delle persone.
Si odono anche dei tonfi e colpi secchi.
Sembrano degli spari.
E cammini.
Cammini per le strade.
Ma le strade non son sicure.
Spari e tonfi.
Il Carso ed i suoi sentieri.
Ma non sei abituato a camminare per il Carso, a nasconderti dietro le pietre, a fuggire dal nulla che travolge il tutto per mutarlo in vuoto e confine recintato dal filo spinato ed arrugginito dalla miserabile cattiveria umana. Dall'odio.
E dovrai camminare, e dovrai sudare e dovrai sperare per incontrare, abbracciare, baciare, toccare e sentire ed ascoltare quella libertà che hai avuto a portata di mano per una vita travolta e coinvolta nella ordinaria frenesia di una società bieca e meccanizzata ma senza mai cercarla.
L'antifascismo è l'amore incondizionato per l'umanità che osa la libertà.



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