Il Comune di Ronchi "adotti" la tomba storica della famiglia Fontanot e le tombe storiche a rischio oblio del cimitero

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Il territorio ronchese durante le drammatiche vicende della seconda guerra mondiale ha pagato dazio pesantemente soprattutto per il contributo dato da diverse famiglie nella lotta di liberazione. Decine di famiglie hanno visto spezzato il proprio legame, non hanno potuto veder crescere i propri figli, fratelli, sorelle perchè la guerra non conosce pietà alcuna. Tra le famiglie che maggiormente hanno lasciato il segno nella storia non solo locale ma anche internazionale c'è sicuramente quella dei Fontanot. Su cui sono stati scritti diversi libri, realizzati documentari e intitolate vie in diverse località. Eppure al cimitero di Ronchi non si può restare indifferenti allo stato attuale in cui si trova la tomba dei Fontanot. Scritte purtroppo totalmente illeggibili e alcuni segni di cedimento della struttura tombale. In quella tomba, si riportano i nomi di Fontanot Regina, Fonanot Licio, Fontanot Giovanni, Fontanot Maria, Fontanot Enea, Fontanot Armido, Fontanot Vinicio e Fontanot ed ...

Elezioni USA, perché non fare votare il resto dell'Occidente?



Victory for Obama

Alle 5 e 16 italiane del 7 novembre 2012 arriveranno le prime agenzie di stampa che azzarderanno quella che poi sarà la conferma.

La vittoria dei Democratici.

Internet, stampa, Tv, tutti i media focalizzati su queste elezioni.
Il mondo occidentale praticamente per due giorni ha rallentato la propria corsa.
In Italia, per tutta la notte, i principali canali televisivi hanno vissuto una vera e propria maratona con tanto di polemiche.
Tra chi rivendicava di effettuare collegamenti in terra americana con il solo telefono o internet e chi invece, con effetti speciali degni del miglior Hollywood, realizzava collegamenti a dir poco costosi e forse anche ridicoli.
Si è spettacolarizzata l'informazione
Per due giorni l'intero Occidente ha sventolato la bandiera a stelle e strisce.
Per due giorni l'intero Occidente ha chiaramente ammesso di essere una colonia americana.
Servizi e speciali su ogni elemento possibile ed immaginabile, da Obama che compra le patatine ad Obama che gioca a basket nella Casa Bianca, dalle votazioni avvenute anche in lavanderia all'esercito di avvocati che ha controllato i seggi.
Alcuni commentatori diranno che il 45% degli elettori appartiene ai Repubblicani l'altro 45% ai Democratici.
Sarà il 10 % degli elettori a determinare l'elezione del prossimo Presidente USA.
Un 10% che condizionerà le sorti dell'intero Occidente.
Sorge spontanea la domanda, ma a questo punto perché non chiamare al voto l'intero Occidente, feudo o colonia degli Usa?
Piuttosto che vivere da spettatori impotenti, magari con pop corn e coca cola, quelle elezioni che condizioneranno i prossimi quattro anni delle politiche occidentali, sarebbe più utile coinvolgere direttamente l'Occidente attivamente a quel processo elettorale.
Certo ciò vorrebbe dire ammettere formalmente la dipendenza dagli Usa, ma sostanzialmente questa dipendenza esiste e sussiste, la maratona televisiva, dei media e di internet ne è stata una conferma.
Per 48 ore ci hanno trascinato in territorio americano.
Forse quando vi era il muro di Berlino, con due blocchi e due ideologie determinanti, la storia, anche mediatica, era diversa.
Ma oggi non lo è più.

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