Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

Elezioni USA, perché non fare votare il resto dell'Occidente?



Victory for Obama

Alle 5 e 16 italiane del 7 novembre 2012 arriveranno le prime agenzie di stampa che azzarderanno quella che poi sarà la conferma.

La vittoria dei Democratici.

Internet, stampa, Tv, tutti i media focalizzati su queste elezioni.
Il mondo occidentale praticamente per due giorni ha rallentato la propria corsa.
In Italia, per tutta la notte, i principali canali televisivi hanno vissuto una vera e propria maratona con tanto di polemiche.
Tra chi rivendicava di effettuare collegamenti in terra americana con il solo telefono o internet e chi invece, con effetti speciali degni del miglior Hollywood, realizzava collegamenti a dir poco costosi e forse anche ridicoli.
Si è spettacolarizzata l'informazione
Per due giorni l'intero Occidente ha sventolato la bandiera a stelle e strisce.
Per due giorni l'intero Occidente ha chiaramente ammesso di essere una colonia americana.
Servizi e speciali su ogni elemento possibile ed immaginabile, da Obama che compra le patatine ad Obama che gioca a basket nella Casa Bianca, dalle votazioni avvenute anche in lavanderia all'esercito di avvocati che ha controllato i seggi.
Alcuni commentatori diranno che il 45% degli elettori appartiene ai Repubblicani l'altro 45% ai Democratici.
Sarà il 10 % degli elettori a determinare l'elezione del prossimo Presidente USA.
Un 10% che condizionerà le sorti dell'intero Occidente.
Sorge spontanea la domanda, ma a questo punto perché non chiamare al voto l'intero Occidente, feudo o colonia degli Usa?
Piuttosto che vivere da spettatori impotenti, magari con pop corn e coca cola, quelle elezioni che condizioneranno i prossimi quattro anni delle politiche occidentali, sarebbe più utile coinvolgere direttamente l'Occidente attivamente a quel processo elettorale.
Certo ciò vorrebbe dire ammettere formalmente la dipendenza dagli Usa, ma sostanzialmente questa dipendenza esiste e sussiste, la maratona televisiva, dei media e di internet ne è stata una conferma.
Per 48 ore ci hanno trascinato in territorio americano.
Forse quando vi era il muro di Berlino, con due blocchi e due ideologie determinanti, la storia, anche mediatica, era diversa.
Ma oggi non lo è più.

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