A Lussino, salvate diverse tombe di cittadini italiani dall'oblio, ma c'è ancora molto da fare per il riconoscimento dei diritti della minoranza italiana

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Viene reso noto che a Lussino, grazie all'operato di alcuni cittadini sensibili alla salvaguardia della memoria storica ed identità dei luoghi, sono state salvate una trentina di tombe, esattamente ben 37, nel cimitero di San Martino, dall'oblio e dal degrado a cui erano destinate. I cittadini in questione, tramite la nota pagina facebook dedicata a Lussino hanno reso noto che grazie al finanziamento promosso dall'Università Popolare di Trieste, attraverso i fondi del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,hanno potuto  attivarsi per salvarle. Iniziativa di gran pregio che merita il giusto riconoscimento e gratitudine in un contesto dove la comunità degli italiani,con difficoltà , essendo anche gli italiani autoctoni  ridotti al minimo storico, cerca di attivarsi per quanto possibile anche tramite l'operato di singole individualità per la difesa della memoria storica. Una delle battaglie che stanno conducendo da anni ad esempio è il  r...

Gatti liberi a Trieste




Una delle prime cose che qualsiasi turista, persona o cittadino noterà non appena giunto a Trieste, sarà la consistente presenza di gatti per le vie della Città.
Ti può capitare di percorrere via San Vito o la scalinata che condurrà i tuoi passi alle spalle del Teatro Romano ed ecco incontrare gatti liberi sdraiati sotto il sole od al riparo dal sole ma anche mentre si cibano in una delle tante ciotole che la gente del posto pone a loro disposizione.


Può anche capitare di assistere a delle battaglie, un gabbiano che “ruba” il cibo che il gattaro o la gattara ha procurato al gatto che frequenta in via abituale lo stesso luogo.

Un battito di mani ed il gabbiano vola via, magari dopo aver assaggiato il cibo del gatto.
Gatti, gabbiani e gattari ma forse anche gabbianari.
Già perché nelle ore serali nella zona che sovrasta i giardini di San Michele e la scalinata che ti condurrà ai piedi della Cattedrale di Trieste, capita che ogni sera puntuale come la luna ad ogni tramonto del sole, una persona dia da mangiare ma anche da bere sia ai gatti che ai gabbiani, e vedrai gabbiani e gatti rispettare il proprio spazio, la propria ciotola.
Il Comune di Trieste si è dimostrato essere sensibile anche formalmente alla tutela degli animali, recependo, con proprio regolamento,  i principi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale proclamata il 5/10/1978 presso la sede dell’Unesco a Parigi e della Convenzione Europea per la protezione degli animali di Strasburgo del 13 novembre 1987, impegnandosi a sostenerli attivamente.

Leggerai ad esempio una definizione di gatto libero intendendosi per tale l’animale non di proprietà che vive in libertà, di solito insieme ad altri gatti, o frequenta abitualmente lo stesso luogo.
Oppure la definizione di colonia felina, ovvero il gruppo di almeno cinque gatti che vivono in libertà e frequentano abitualmente lo stesso luogo pubblico o privato.
Mentre per “gattaro” o “gattara” s’intende la persona che, volontariamente e gratuitamente, si occupa della cura e del sostentamento delle colonie feline.

Purtroppo ultimamente sono stati segnalati casi di avvelenamento di gatti, a dimostrazione che i regolamenti formali non sempre sono idonei a contrastare l'inciviltà disumana che ogni tanto regna sovrana anche a Trieste.

Trieste, pur se soffre un degrado urbano destinato a peggiorare a causa della crisi, pur se a volte capita di imbatterti in cormorani o marangoni che soffrono l'incuria del mare da parte del vile uomo, offre una conciliazione tra uomo e natura ed animali difficile da vivere in altre città moderne occidentali.



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