Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a Grignano come in nessun altro luogo a Trieste. Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a
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Il maiale e la scimmia, una favola per il nostro tempo (Video)
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Verrebbe da dire, c'era una volta.
No.
Questa volta, tale favola, inizierà con un c'era nel nostro tempo, un maialino che altro non faceva che gironzolare in un giardino immenso, che lui considerava come il proprio giardino.
Un giardino fatato e stregato e occupato dal solo maialino.
Perchè tutti gli altri maialini della valle sparirono.
Infatti, una volta, i maialini vivevano tutti insieme. Eran loro che decidevano quando cibarsi, quando dissetarsi, quando dormire, quando oziare.
Quando compresero che il padrone aveva come scopo la loro uccisione, si ribellarono.
Alcuni fuggirono, altri scioperarono non mangiando e non bevendo e così facendo il padrone per forza di cose dovette cedere al loro giusto ricatto.
Il padrone, con calma e pazienza, cambiò strategia.
Si avvicinava a ciascun maiale, promettendo grandi cose.
Ti farò diventare il maiale più bello, mangerai il cibo più buono, ma se vorrai ciò dovrai venire con me.Se non verrai con me e continuerai a scioperare morirai di fame e di sete e se deciderai di fuggire riuscirai ad affrontare il mondo oltre il recinto?
Ed uno dopo l'altro, tutti i maiali, vuoi perchè spaventati, vuoi perchè attratti dall'idea del buon cibo, dimenticarono il vero scopo del padrone, ovvero la loro uccisione, e lentamente vennero isolati.
Ogni maiale aveva a disposizione un grande spazio verde, il giardino.
Il maialino era preso dal suo passatempo preferito e voluto anche dal padrone.
Mangiare.
Ogni tanto giungeva il padrone, lo coccolava, lo accarezzava e gli diceva sempre, continua a mangiar così diventerai un gran maiale.
Ed il maialino era contento e pensava che questo era il suo tempo.
Mangiava, dormiva, aveva a disposizione tutto il giardino.
Il suo giardino.
Non si pose mai il problema della mancanza degli altri maialini, disse che eran forse fuggiti o forse non eran stati bravi con il padrone che quindi, il padrone, scontento per il loro modo di fare decise di cacciarli dal giardino fatato e stregato.
Ed il maialino continuava a mangiare.
Un giorno giunse una scimmia.
Ciao maialino, io sono Miky e tu?
Io sono Pasqualino.
Come mai tutto solo soletto?
Beh non so che fine hanno fatto gli altri maialini son andati via, ma non mi riguarda, io mangio e dormo ed il padrone mi dice che son bravo.
Sei sicuro che sia tutto normale?
Miky non è un mio problema.
Io vado a fare un giro ti trovo qui domani?
Sì, sarò qui, si sta così bene in questo giardino, ma come mai ti trovi in questo posto Miky?
Mi diverto a viaggiare, io sono un vagabondo, un viaggiatore, non ho padroni e decido io quando mangiare e bere, decido io dove stare e se stare, a domani Pasqualino.
E la scimmia incuriosita da quella strana solitudine del maialino decise di nascondersi dietro un cespuglio per osservare e studiare il padrone.
Passan le ore, tra un sonnellino, ed una caccia alle farfalle, ecco che un rumore invadente devastava il silenzio di quel giardino.
Un giardino, immenso, tutto verde e ricco di fiori, ma nello stesso tempo recintato.
Un recinto altro due metri, in legno e difficile se non impossibile da superare per il maialino.
Il padrone, arrivava con il suo macchinone, apriva il cancello del recinto e si recava dal maialino per vedere se continuava a mangiare o se trascorreva il tempo solo ad oziare.
Bravo Pasqualino, bravo. Oggi hai mangiato più di ieri.
Questi sono tempi difficili, devi mangiare di più.
Bravo, continua così.
Stai diventando proprio un grande maiale.
E Pasqualino tutto contento, sorrideva al padrone, il quale, mentre si recava presso il suo macchinone per andar nel tempio del proprio villone, dimenticava il cancelletto aperto.
E Miky tutto incuriosito e sospettoso di quella bontà del padrone, decise di seguirlo senza farsi notare.
Miky nuotava nell'aria, saltava tra le braccia selvagge degli alberi dormienti del bosco e le ali ribelli delle aquile proletarie.
Sin quando giunse nel tempio del villone.
E vide tutti i maialini in fila, pronti per esser uccisi e mangiati dal padrone.
Un padrone mai sazio.
Un padrone che aveva sempre più fame.
Miky comprese.
Comprese che quel padrone, in verità, stava solo recitando con il maialino, che lo illudeva solo per farlo divenire carne da macello, pronta per esser servita sui bancali del villone.
E Miky correva, correva, correva come una tempesta furibonda.
I minuti del tempo si fermarono, per accogliere la verità della scimmia.
Ciao Pasqualino.
Miky sei già qui?
Sì, devo dirti una cosa?
Dimmi Miky.
Devi fuggire, sei in pericolo.
Ah ah ah...perchè? io qui mangio, dormo, ho un giardino intero a mia disposizione.
E' tutta finzione.Pasqualino, questa è la tua prigione.
Ho visto i tuoi compagni maialini in fila pronti per esser uccisi dal tuo amato padrone che poi li mangerà anche.
Tu sei pazzo Miky, vuoi mangiare e dormire qui vero? Vuoi il mio giardino vero? Vai via,sei un traditore, vai via, il padrone è buono con me, sei solo invidioso. Anzi, il padrone mi ha detto che sono tempi difficili e che devo mangiare di più, ed io mangio di più.
Pasqualino puoi fuggire, il cancello è aperto, è questo il tuo momento poi non avrai più scampo.
No, io non fuggo ciao Miky vai via altrimenti faccio casino ed il padrone mi sentirà e ti darà la caccia.
Addio Pasqualino ma pensa solo a questo, perchè il padrone vuole ingrassarti? Perchè il padrone ti vuole grasso grasso? Perchè?
Perchè mi vuole bene, replicava il maialino alla scimmia sempre più sconvolta ed anche rassegnata.
Io mangio quando me lo chiede lui, ma mangio anche quando non me lo chiede così è contento.
E se il padrone è contento sono felice anche io.
Pasqualino, sei drogato dalle parole e dal falso perbenismo del padrone, lui ti ucciderà e mangerà.
La scimmia decise di andar via.
Doveva essere il maialino a decidere cosa fare.
Il maialino, d'altronde, era stato avvisato.
Però la scimmia pensava anche che il maialino era solo soletto, era stato isolato, che non aveva contatto con gli altri maialini, che non poteva sapere e che quella diffidenza poteva anche avere un senso.
Se un senso, sempre, in tal follia, vi poteva essere.
Ed allora Miky decise che doveva salvare il maialino.
Passarono settimane, sin quando non arrivò il giorno della verità.
Miky, nel corso di questo tempo, seguiva sempre i passi del padrone.
Lo pedinava, assisteva, sempre più disgustato ai raggiri del padrone, ai complimenti fatti al maialino.
Ciao Pasqualino, oggi andiamo a fare un giretto qui vicino,disse l'amico padrone al maialino.
E Pasqualino tutto contento decise di seguire il padrone senza sospetto e manifestar alcun dispetto.
Salì sul macchinone.
Viaggiarono per le vie della vallata disastrata, buche, pietre e pozzanghere, resero quel breve percorso un vero incubo per il pover maialino, che mai era uscito dal suo giardino fatato, stregato e recintato.
Il padrone, giungeva nel tempio del suo villone, faceva scendere Pasqualino e lo conduceva in un piccolo magazzino.
Quel magazzino era buio.
Il padrone vedeva Pasqualino tutto agitato, lo accarezzava e nello stesso tempo gli disse sei stato bravo, hai fatto tutto quello che ti ho chiesto, hai dormito, hai mangiato ed ancor mangiato, anche quando non te lo chiedevo. Bravo. Ora posso mangiarti.
Il viso di Pasqualino mutava espressione, mentre la speranza annegava nelle acque del mar perduto.
Nel giro di pochi istanti, distanti secoli di storia dalla libera libertà, perdeva il sorriso e conquistava un triste riso isterico.
Cercava di fuggire.
Ma inutilmente.
Il Padrone, mentre lo legava ad un palo, in quel preciso istante, nel buio magazzino, veniva sorpreso, in tal momento teso, dalla pala di Miky.
Zac.
Un colpo di pala in testa al padrone.
In fretta e furia agitata da tal momento di grande fermento,Pasqualino conquistava la libertà ed il villone del padrone diveniva un ricordo presente nel sistema che mente.
Miky, mi hai salvato.
Pasqualino, ti avevo avvisato.
Ma io non sapevo.
No, io ti avevo avvisato, ma non hai voluto riflettere, se avessi riflettuto, probabilmente avresti capito, invece...
Già, disse Pasqualino, il padrone mi ha tradito.
No, non ti ha tradito, ti ha solo mentito per celare il suo vero scopo, riempirsi la sua pancia con la tua carne.
E da quel momento Pasqualino e Miky divennero due compagni (e non amici) inseparabili.
Decisero che lo scopo della loro vita era, ed altro non poteva essere, che quello di liberare tutti gli animali recintati e pronti per esser divorati dal padrone nel tempio del suo villone...
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecchia n
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"
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