Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

Solidarietà a Fini dai precari della scuola

di R.P.
Imprevista iniziativa del Forum dei Precari (mai tenero nei confronti della maggioranza di Governo e dei suoi massimi esponenti). Ma i precari adesso chiedono a Fini gesti concreti che servano a bloccare i tagli nella scuola.
La presa di posizione del presidente della Camera Gianfranco Fini sta provocando effetti imprevisti e inconsueti.
Nella giornata di oggi, 26 aprile, il Forum Precari Scuola, sempre molto critico nei confronti delle decisioni del Governo e del Ministero dell’Istruzione, ha inviato al Presidente Fini una lettera con la quale si manifesta “apprezzamento per il coraggio civile che ha dimostrato nel parlar chiaro ed esplicito” oltre che “piena solidarietà in relazione all’assurda e improponibile ipotesi formulata di dimissioni da Presidente della Camera” (“Sultanati e padronati - aggiungono polemicamente i precari - non sono più attuali, non ci interessano).
Ai precari sono piaciute soprattutto i riferimenti al settore dell’istruzione: “Condividiamo pienamente la dichiarazione che la scuola è prerogativa nazionale”, si legge nella lettera che ancora così prosegue: “Di conseguenza non sono proponibili, non hanno senso e non possono aver seguito le richieste o le pretese della Lega, pur se recepite da qualche esponente del Pdl, di albi regionali di insegnanti autoctoni, regione per regione, e la conseguente chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici”
Ma i precari colgono anche l’occasione per ricordare al Presidente della Camera che “ulteriori e massicci i tagli occupazionali programmati dal Miur comporteranno il licenziamento di decine di migliaia di docenti e Ata precari soprattutto delle regioni meridionali, già pesantemente colpite dalla crisi”
La conseguenza, per il Forum, è scontata: se davvero Fini vuole difendere le regioni del sud, come ha dichiarato nel suo discorso, è evidente che i tagli vanno rivisti e anzi cancellati.
Difficile dire se la lettera sarà presa in considerazione dal Presidente della Camera dal quale, però, i precari si aspettano adesso non solo dichiarazioni di dissenso politico nei confronti del premier Berlusconi, ma anche gesti concreti su punti specifici del programma di Governo e, innanzitutto, sul piano di razionalizzazione previsto dalla legge 133.
da tecnica della scuola

Ecco le prime dichiarazioni di Fini...saremo leali al governo!
Non condivido per nulla il fatto di doversi rivolgere a Fini esponente di spicco del PDL, ma specialmente i contenuti di tale appello.Cosa vuol dire tutelare maggiormente i docenti meridionali? E parlo da calabrese sia ben chiaro. Basta con queste logiche regionaliste opportunistiche che hanno fatto divenire nel tempo la lega nord quella pericolosissima realtà politica affermata che trova sempre più consenso... O forse volete anche voi il partito del sud? E' vero che nel sud esiste una realtà drammatica ma stiamo ben attenti perchè se per caso dovesse passare la logica di dividere ancor di più la categoria docente/ata tra quella meridionale e quella settentrionale ciò non può fare altro che rafforzare le logiche repressive del governo...dividere per vincere!
Nessuna comprensione per chi è in cerca di comprensione nei luoghi sbagliati e dalle persone sbagliate e Fini è una di queste.
Marco B.

Commenti

  1. Proviamo a ragionare al contrario: allora Fini ha fatto male ad esporsi e ribattere? Oppure non ce ne importa niente? Fatti interni al Pdl? Siamo spettatori non interessati?

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