Ancora una volta colpito il cippo di Peteano da mano ignota fascista? Atto da condannare nell'attesa della posa di una nuova targa che ne ricordi la matrice fascista

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Per la seconda volta e nel mese di luglio, una o più mani ignote, hanno imbrattato con della vernice il cippo di Peteano dedicato a  Franco DONGIOVANNI, Carabiniere, Antonio FERRARO, Brigadiere C.C., Donato POVEROMO, Carabiniere Scelto.  Vittime del terrorismo neofascista con la complicità di un sistema corrotto che ha prodotto depistaggi e insabbiamenti per lungo corso. Le domande che sorgono sono varie, perchè si colpisce sempre nello stesso periodo? Sarà qualche vacanziero di passaggio o di ritorno in queste terre nel mese di luglio? C'è qualche messaggio politico? Sicuramente non lo si colpisce per diletto o perchè non si ha nulla da fare. E la matrice è  politica e l'origine potrebbe essere fascista? Probabilmente sì, perchè tanto il contesto politico europeo e globale che il senso di quell'imbrattamento potrebbero indurre a far pensare ciò. Si è imbrattata la memoria di vittime di un attentato fascista. Ci è voluto del tempo, tanto, per ripulirlo dopo il primo imbr...

Secondo il Ministero della istruzione La Resistenza avrà spazio nel programma di Storia

Una nota del ministero dell'Istruzione smentisce in modo secco la notizia che la Resistenza non farebbe più parte dei programmi di studio di Storia.

''Le indiscrezioni apparse oggi su un organo di informazione secondo le quali nei programmi scolastici sarebbe stato ridimensionato lo studio della Resistenza sono destituite di qualsiasi fondamento. Lo studio della Resistenza è importante ed è previsto dalle nuove Indicazioni nazionali, nell'ambito della storia della seconda guerra mondiale e della nascita della Repubblica''.

La notizia era contenuta in un articolo del quotidiano Italiaoggi, che aveva notato l'assenza del termine "Resistenza" nelle nuove Indicazioni nazionali per i licei.

Il coordinatore della commissione ("cabina di regia") incaricata di redigere la bozza di Indicazioni, Max Bruschi, nega che il problema esista: "Che esagerazione", protesta, "non c'è nessun rischio di questo tipo. Ma se il fatto che nei programmi non c'è la parola Resistenza è un problema, allora... possiamo sempre reinserirla".
da tutto scuola

Invito a monitorare tale situazione perchè il revisionismo storico in corso è pericoloso e non dimentichiamoci che per liberarci dal fascismo sono morte centinaia di compagne e compagni , non facciamo in modo che il loro sangue sia stato versato invano. I fascisti al governo ci provano ed è allucinante leggere le parole di Bruschi che sostiene che esagerazione...che può essere sempre reinserita. Non è tanto il problema della parola RESISTENZA, ANTIFASCISMO o LIBERAZIONE di cui non si fa menzione nella nota ministeriale; ma tutto ciò che vi è correlato che viene massacrato. Non è che inserendo la parola resitenza, antifascismo o liberazione si risolve il problema, il punto è il tentativo di revisionismo storico in corso, ricostruendo diversamente la storia dell 'antifascismo del nostro paese vedi anche la questione Foibe per esempio,si annienta la lotta partigiana, l'essenza stessa della resistenza, dell'antifascismo!
Questi soggetti ci provano, hanno compreso l'importanza della scuola, della educazione e della formazione. La storia della resistenza, dell'antifascismo, e della liberazione, deve essere insegnata nelle scuole senza alcuna condizione o revisione storica. Ciò lo dobbiamo ai partigiani, lo dobbiamo a chi è morto per l'antifascismo! Ma oltre la parola Resistenza in ogni caso voglio ricordare al Ministero che deve comparire anche quella dell' Antifascismo e Liberazione.
Marco B.

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