Lo spirito di solidarietà del Friuli

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  Dopo la tempesta, potente, imprevista, sconvolgente, la classica quiete, che sa di beffa. Il sole, il silenzio, il rumore di chi spala fango, di chi si è attivato senza battere ciglio per aiutare. Subito. Solidarietà. Così è stato nei periodi delle grandi tragedie e drammi che hanno colpito questa piccola fetta di terra d'Europa. Che ha conosciuto due guerre mondiali, con il Friuli non spettatore, ma suo malgrado, attore. Così è stato con eventi diabolici, come la tragedia del Vajont, così come è stato con il terremoto del 1976. Una terra che non cerca di compiacersi, che non ha bisogno di sentirsi dire quanto siamo bravi o più fighi o meno fighi degli altri. Si va oltre, si va avanti, insieme. Il dolore delle vite sottratte cinicamente da questo mondo è e rimarrà vivo, ma la forza di rialzarsi in breve tempo, senza perdere tempo in giustificati lamenti, che questa terra continua a dimostrare, generazione dopo generazione, è più unica che rara. Il sole splende lì dove una frana h...

Trib. Bari, 7 maggio 2009, G.U. Zaza – “ALUNNO SI FA MALE A SCUOLA: RISARCITO IL DANNO”

I genitori di un alunno evocavano in giudizio il Ministero della Pubblica Istruzione ed il Direttore del Circolo per il risarcimento dei danni patiti dal figlio a scuola. Il minore aveva riportato una ferita lacero-contusa con prognosi di sette giorni.

Secondo il Giudice di primo grado la domanda non trova fondamento giuridico nell'art. 2048 c.c. che prevede la responsabilità dei precettori per culpa in vigilando, salvo che dimostrino di non aver potuto impedire il fatto, né nell' art. 2043 c.c.: siamo, infatti, di fronte ad un danno che l'allievo non procura a terzi, ma a se stesso.

Alla fattispecie è invece applicabile l'art. 1218 c.c.. Ne consegue che l'attore deve provare solo il danno, mentre la parte convenuta deve dimostrare che l'evento dannoso è stato determinato da causa a lui non imputabile.

Con l'iscrizione scolastica, difatti, si instaura un vincolo negoziale e tra le obbligazioni dell' Istituto rientra quella di vigilare anche sulla sicurezza e l'incolumità dell'allievo nel tempo in cui fruisce della prestazione scolastica.

Il Giudice, quindi, accoglie la domanda attorea condannando il Ministero al risarcimento del danno ammontante ad € 4.613,28 .

Elisa BUCCI personaedanno

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